Sforzi europei, USA ed ONU per estenderla. Le Nazioni Unite affermano di aver ricevuto “iniziali segnali positivi”
Le Nazioni Unite hanno riferito di aver ricevuto “iniziali segnali positivi” da entrambe le parti del conflitto in Yemen sull’estensione dell’attuale tregua.
Il cessate il fuoco, che ha contribuito a ridurre la violenza per due mesi, oggi, 2 giugno, è entrato nel suo ultimo giorno senza un accordo in vista.
I ribelli e il governo legittimo non hanno dichiarato obiezioni alla proroga e hanno stabilito delle condizioni. L’autorità vuole che gli Houthi sollevino l’assedio di Taiz nel sud-ovest del Paese, come previsto dall’armistizio, mentre i ribelli chiedono che il governo paghi gli stipendi dei propri dipendenti nelle aree che controllano.
L’inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, sta conducendo trattative con tutte le parti in conflitto per spingerle verso l’estensione dell’armistizio in Yemen.
In questo contesto, un portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato a New York di aver ricevuto i primi segnali positivi dalle parti in questa fase. Stephane Dujarric ha sottolineato che Grundberg è impegnato in un ampio lavoro per garantire il rinnovo dell’armistizio.
Le potenze internazionali, guidate dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, stanno compiendo grandi sforzi per estendere l’armistizio delle Nazioni Unite in Yemen.
È probabile che le fonti annunceranno il prolungamento della tregua, nonostante le difficoltà legate all’apertura delle strade di Taiz, attorno alle quali gli Houthi sono intransigenti e praticano un ricatto politico.
L’arrivo dell’inviato USA, Timothy Linderking, e del nuovo Ambasciatore statunitense ad Aden e il loro incontro con la dirigenza yemenita, oltre agli Ambasciatori dell’Unione europea presenti nella capitale, rientrano negli sforzi per rendere un successo il prolungamento della tregua.
Autore Redazione Arabia Felix
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