Il Governatore iraniano di Sana’a chiede di avocare a sé la somma
Si registrano scontri e divergenze tra le fila dei ribelli Houthi dello Yemen sul destino dei fondi raccolti nei giorni scorsi a Sana’a con la scusa di dover sostenere la popolazione della Striscia di Gaza.
I commenti di un supervisore Houthi hanno rivelato i disaccordi e il saccheggio del denaro che la milizia ha raccolto nelle aree sotto il suo controllo da residenti e mercanti con il pretesto di sostenere le fazioni armate nella Striscia palestinese.
In una serie di tweet sul suo account, Sultan Jahaf ha spiegato:
La disputa sulle somme di denaro raccolte per sostenere la Palestina è provocatoria.
Segnala, infatti, disaccordi tra le fila delle milizie sul destino di questi soldi, al punto che l’Ambasciatore dell’Iran a Sana’a, Hassan Erlo, chiedendo di avocarli a sé.
Chissà che rapporto c’è tra l’Ambasciatore Hassan Erlo, che vuole finanziarsi con questa somma?
La milizia Houthi, sostenuta dall’Iran, si è affrettata a lanciare una campagna di raccolta finanziaria, affermando di sostenere Gerusalemme e Gaza, che ha scatenato una grande ondata di rabbia tra gli yemeniti e gli ambienti politici, le associazioni dei diritti umani e del Governo, poiché usano il nome della Palestina come scusa per lucrare sui poveri.
È interessante notare che il cessate il fuoco tra le fazioni palestinesi e Tel Aviv è entrato in vigore all’alba di venerdì 21 maggio, 11 giorni dopo il violento bombardamento israeliano di Gaza, che ha portato al decesso di oltre 240 palestinesi, mentre 13 sono stati uccisi in Israele.
Il giorno dopo il cessate il fuoco, Hamas ha dichiarato la vittoria, mentre il capo del suo ufficio politico, Ismail Haniyeh, ha ringraziato l’Iran e la sua guida, chiedendo allo stesso tempo ai Paesi arabi di contribuire alla ricostruzione della Striscia.
Autore Redazione Arabia Felix
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