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Yemen: popolazione scontenta protesta con slogan sulle auto

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Gli yemeniti scrivono il loro dolore anche sulla parte anteriore di autobus e camion

Espressioni di condanna e protesta narrate dagli emarginati e dagli oppressi per sfogare repressione e pressione e svuotare la riserva di pazienza e oppressione.

È ciò che accade oggi a Sana’a, capitale dello Yemen controllata dai ribelli Houthi finanziati dall’Iran.

Quando ti immergi nella folla della città yemenita, sei catturato da quelle frasi scritte sui veicoli, guidati da autisti di autobus o camion, sia se sei di passaggio che se ti fermi ai semafori:

Se l’umanità avesse avuto una madre, ci saremmo lamentati con lei.

Un’altra delle frasi più ricorrenti è:

Siamo stanchi della politica.

Letteratura con umorismo nero scritta dagli emarginati per sfogare la repressione, ora che lavorare per la stampa a Sana’a è diventato un crimine, poiché la maggior parte dei giornalisti che si oppongono agli Houthi sono minacciati di morte o di arresto con l’accusa di sabotaggio e diffusione di sedizione. Ma la letteratura degli emarginati trova altre vie per esprimersi.

Di recente, attivisti hanno riportato sui Social Media scritte spontanee nate dal dolore del momento. Ibrahim Azman afferma che queste scritte non sono classificate come letteratura, in quanto non sono redatte da poeti o intellettuali, piuttosto da uomini semplici ed emarginati, mentre Najib Al- Waeli la descrive come la stampa degli oppressi, in poche lettere e con contenuti brevi, equivale a un viaggio in un libro che documenta i diari di persone stanche, che non sono sotto i riflettori o catturate dall’obiettivo dei media.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.