Grazie alla sua ricchezza naturale e alla presenza di giacimenti di petrolio e gas, è diventato un obiettivo importante per la milizia filo iraniana
Da alcuni mesi i combattimenti si sono intensificati intorno al Governatorato yemenita di Marib, alla luce del tentativo della milizia Houthi di avanzare verso la città, fallito per la reazione delle tribù della regione sempre ostile al gruppo sciita.
La milizia Houthi sta cercando di controllare la città con vari mezzi per la sua importanza economica per l’approvvigionamento energetico del Paese, nonostante la caduta di decine di civili nelle sue operazioni militari e le condanne internazionali e delle Nazioni Unite.
Le statistiche ufficiali hanno rivelato che la milizia Houthi ha preso di mira i civili, compresi i profughi, a Marib, con circa 27 missili balistici negli ultimi due mesi. Secondo un rapporto dell’organizzazione “SAM” per i diritti e le libertà, dall’inizio della guerra, ha bombardato la città con più di 115 missili balistici e 140 Katyusha, uccidendo 255 civili e ferendone altri 445.
Gli Houthi cercano disperatamente di entrare nella città, che ospita giacimenti di petrolio e gas, e include compagnie internazionali come Exxon Mobil Corp e Total SA. Sono 29 milioni gli abitanti dello Yemen che dipendono dal gas da cucina prodotto dall’impianto di rifornimento di gas naturale di Marib.
La città ospita anche una centrale elettrica che fornisce il 40% dell’elettricità del Paese, che è una questione importante per le milizie. Inoltre, la moderna diga di Marib è una delle principali fonti di acqua dolce, sebbene non sia stata completamente sviluppata, il che costituisce anche un’ulteriore motivazione economica e di sostentamento per gli Houthi.
Secondo un’analisi pubblicata dall’Associated Press, l’Iran, principale sostenitore degli Houthi, scommette sull’obiettivo del controllo della città, in quanto costituisce una carta di pressione a suo favore nei negoziati per il programma nucleare iraniano.
Nel caso in cui Marib rimanesse sotto il controllo del Governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, ciò costituirebbe una sfida e una carta di pressione in meno per gli Houthi.
Autore Redazione Arabia Felix
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