L’UE chiede immediata e permanente eliminazione restrizioni ed ostacoli
La minaccia dei ribelli sciiti yemeniti Houthi, che controllano la capitale Sana’a, di imporre una tassa sull’ingresso degli aiuti umanitari, e le restrizioni sulla loro distribuzione, sta spingendo i Paesi donatori dello Yemen a considerare la possibilità di interrompere il loro invio.
In questo quadro, l’Unione Europea ha confermato, in una dichiarazione rilasciata oggi, venerdì 14 febbraio, che gli ostacoli imposti dagli Houthi alle attività di soccorso nello Yemen
possono portare a una riduzione degli aiuti e forse a una sospensione della sua distribuzione.
L’Unione Europea ha chiesto di eliminare le restrizioni e gli ostacoli alle attività di soccorso nello Yemen “immediatamente e permanentemente”, affermando che
il deterioramento della situazione nello Yemen è diventato una minaccia per gli aiuti umanitari di base.
Questa dichiarazione è stata rilasciata dopo un incontro tenuto dai Paesi donatori dello Yemen, in merito alle difficoltà incontrate dalle organizzazioni umanitarie in questo Paese.
Un funzionario delle Nazioni Unite ha riferito che al momento gli Houthi
hanno ritirato la minaccia di imporre una tassa sugli aiuti umanitari.
Il funzionario, con sede a Sana’a, che è sotto il controllo del gruppo filo-iraniano, ha affermato che l’amministrazione locale
ha deciso nella sua riunione del 12 febbraio di annullare l’imposta del 2 per cento che il Consiglio supremo per l’amministrazione e il coordinamento degli affari umanitari e della cooperazione internazionale dei ribelli intendeva imporre sugli aiuti in arrivo.
Ha anche sottolineato che ci sono molte altre questioni che devono essere affrontate, come “le barriere di accesso e la burocrazia” che ostacolano la distribuzione degli aiuti nelle aree controllate dagli Houthi. Più dei due terzi degli yemeniti ha bisogno di aiuto, secondo le Nazioni Unite, che descrivono la crisi umanitaria nello Yemen come la peggiore al mondo oggi.
Autore Redazione Arabia Felix
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