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Yemen: ONU rinnova appello ad aprire strade Taiz

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Le Nazioni Unite sottolineano che aprire le strade che collegano la città è una priorità

L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha rimarcato che le parti yemenite devono rispettare i termini dell’armistizio e accettare di aprire le strade chiuse intorno a Taiz e in altri governatorati.

In una dichiarazione, Grundberg ha sottolineato che tutte le parti sono responsabili di alleviare le sofferenze dei civili e facilitare la loro libertà e movimento sicuro, osservando che le Nazioni Unite forniscono la piattaforma per un approccio negoziale sostenibile e credibile.

L’inviato delle Nazioni Unite ha rivelato di aver presentato una proposta rivista il 3 luglio, che prevede l’apertura di 4 strade a Taiz, chiedendone l’apertura immediata a causa della loro importanza nell’alleviare le sofferenze della popolazione.

La seconda fase prevede l’apertura delle strade principali a Taiz e in altri governatorati, tra cui Marib, Al-Bayda, Al-Jawf, Al-Hudaydah e Al-Dhalea.

La dichiarazione ha anche affermato la volontà dell’inviato delle Nazioni Unite di continuare a comunicare con le parti interessate, esortandole a trattare positivamente queste proposte.

Le forze congiunte yemenite avevano annunciato l’apertura unilaterale della strada Mocha-Al-Barah-Taiz, alla presenza del Ministro dell’Informazione Muammar Al-Eryani, su incarico del Presidente del Consiglio del comando presidenziale, Rashad Al-Alimi.

Al-Eryani ha annunciato che l’apertura della strada è un passo importante per alleviare le sofferenze della popolazione del governatorato di Taiz alla luce del brutale assedio della milizia Houthi sostenuta dall’Iran.

Ha inoltre invitato le Nazioni Unite e la comunità internazionale ad intensificare la forte pressione sulla milizia affinché adempia ai propri obblighi ai sensi dell’accordo di armistizio.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.