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Yemen: ONU chiede rilascio giornalisti da carceri Houthi

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L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen chiede l’immediato rilascio dei giornalisti ancora in mano ai ribelli

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, ha chiesto il rilascio immediato ed incondizionato dei giornalisti e dei professionisti dei media detenuti nel Paese nelle carceri dei ribelli Houthi.

In un messaggio diffuso via Twitter il diplomatico ha affermato:

Ribadisco i miei appelli a tutte le parti per proteggere la libertà di stampa, rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i giornalisti e i professionisti dei media detenuti e garantite un ambiente indipendente, sicuro e favorevole agli operatori dei media.

La milizia Houthi impone restrizioni significative al lavoro giornalistico nelle aree che controlla, poiché ha preso d’assalto e chiuso un gran numero di sedi dei media che si opponevano alle sue politiche nella capitale, Sana’a, compresi canali televisivi, stazioni radio, giornali e siti web, arrestando numerosi giornalisti che lavoravano per lei. Molti altri giornalisti dell’opposizione sono stati costretti a fuggire dal Paese e a lavorare dall’estero per garantire la propria sicurezza.

Lo scorso marzo, il Sindacato dei giornalisti yemeniti ha chiesto il rilascio di 3 colleghi nelle carceri Houthi nella capitale, Sana’a, invitando tutte le organizzazioni interessate alla libertà di espressione a continuare gli sforzi per porre fine alle loro sofferenze. Ha anche denunciato in una nota che tre giornalisti rapiti dalla milizia a Sana’a sono stati brutalmente torturati.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.