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Yemen: ONU, alternativa a tregua è ritorno alle armi



È l’allarme lanciato dall’inviato Hans Grundberg per il rifiuto degli Houthi di aprire le strade di Taiz

L’inviato speciale delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha rivelato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di aver proposto di aprire le strade chiuse di Taiz e ad altri governatorati a tappe, ma gli Houthi hanno rifiutato.

Il diplomatico ha ringraziato l’Arabia Saudita, l’Oman e la comunità internazionale per i loro sforzi in Yemen, avvertendo che l’alternativa sarebbe la ripresa delle ostilità, indicando che discuterà con tutte le parti della necessità di ampliare ed estendere la tregua.

Durante il suo discorso al Consiglio di sicurezza, Grundberg ha incoraggiato tutti ad impegnarsi in un dialogo per raggiungere un accordo globale.

La tregua in Yemen è durata più di 3 mesi e ha portato a una notevole diminuzione del numero di vittime civili, che è diminuito di due terzi rispetto ai tre mesi prima dell’inizio della tregua.

A causa del calo significativo nelle ostilità, abbiamo riscontrato che le vittime ora sono dovute alle mine, che rappresentano una grave minaccia per i civili, compresi i bambini.

Il 12 luglio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una sessione di consultazione sulla situazione in Yemen, alla luce dell’estensione della tregua dell’ONU e dell’accordo di alcuni giorni fa tra rappresentanti del governo yemenita e della milizia Houthi di attenersi alle regole dell’armistizio.

La milizia Houthi aveva respinto una precedente proposta di Grundberg di aprire una strada principale alla città di Taiz, assediata dalla milizia da più di sette anni.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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