La protesta dell’Associazione delle madri dei rapiti yemeniti
L’Associazione delle madri dei rapiti yemeniti ha invitato la Croce Rossa e l’Alto Commissario per i diritti umani ad intervenire urgentemente e fermare le violazioni in corso contro i rapiti nelle carceri di Houthi in Yemen.
L’Associazione ha denunciato il 2 febbraio che la milizia Houthi ha intensificato le sue violazioni e le pratiche disumane contro i detenuti presenti nella prigione di sicurezza e intelligence di Shamlan, nella capitale, Sana’a, e li ha collocati accanto a pericolosi al prigionieri di al-Qaeda.
In una dichiarazione, ha invitato la Croce Rossa e l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani ad intervenire urgentemente e fermare queste pratiche e le continue violazioni contro i rapiti nelle carceri di Houthi.
La Lega per i diritti umani ha riferito di aver ricevuto, con una comunicazione urgente, che l’Amministrazione penitenziaria del Servizio di sicurezza e intelligence – Shamlan – a Sana’a ha confiscato tutti i vestiti e le coperte dei rapiti, nonostante il forte freddo, lasciando loro solo i vestiti che indossavano, oltre a confiscare il cibo fornito dalle famiglie al momento della visita consentita che avviene ogni due settimane.
L’associazione in una nota ha spiegato che queste violazioni sono aumentate di livello dopo che i detenuti si sono rifiutati di cantare gli inni degli Houthi, di frequentare corsi culturali e di celebrare l’anniversario del colpo di stato in Yemen, avvenuto il 21 settembre 2014.
Autore Redazione Arabia Felix
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