Aumenta la repressione dei ribelli filo iraniani contro gli artisti
Non solo la milizia Houthi nello Yemen ha lanciato campi estivi, programmi scolastici e persino discorsi sui media per incitare all’odio e all’omicidio, ma ha deciso di mettere al bando tutto ciò che riguarda l’arte.
Non ci sono concerti, spettacoli teatrali od opere d’arte a meno che non vengano organizzati per capriccio della milizia in quella parte dello Yemen sotto il loro controllo.
Un rappresentante yemenita, che ha chiesto di non essere nominato perché si trova ancora a Sana’a e teme l’oppressione del gruppo iraniano, ha rivelato che gli artisti, siano essi attori o cantanti, non possono dire una parola, secondo quanto riportato dal quotidiano “Al-Sharq al-Awsat” in un articolo pubblicato oggi, domenica 13 febbraio.
Vivono in completo assedio ed è vietato anche partecipare alle soap opera delle società di produzione arabe, perché le milizie Houthi chiedono a queste società l’impegno di non vendere telenovele alle emittenti televisive che si oppongono al loro colpo di stato.
Le stazioni televisive yemenite che trasmettono dall’estero sono le uniche che acquistano serie locali, mentre gli Houthi producono le proprie serie settarie.
Parallelamente, Amin, uno dei pochi produttori, ha confermato che la produzione di una sessione rap con artisti nelle aree controllate dalle milizie rende esposti a punizioni e reclusione, come è successo di recente con l’artista Youssef Al-Badji.
L’artista, che stava lavorando alla produzione di un disco musicale, è stato perquisito dalle milizie nella sua casa, dove è stato arrestato con l’accusa di lavorare con un canale televisivo di opposizione.
Inoltre, circa una settimana prima di questo incidente, i membri della milizia hanno fatto irruzione in una sala per matrimoni nell’area di Shamlan, ad ovest di Sana’a, e hanno fermato il giovane artista, Aseel Ali, e lo hanno imprigionato per aver cantato dopo le dieci di sera.
Anche il noto artista locale Fouad Al-Kebsi è stato arrestato e gli è stato impedito di entrare nella città di Al-Hodeidah, e lo stesso è avvenuto con l’artista Abdullah Al-Saadi.
Inoltre, le milizie sono poi passate ad un’altra fase della repressione, raccogliendo firme con la forza dai residenti dei governatorati di Al-Hodeidah, Amran, Hajjah e Al-Mahwit su una petizione che chiede il divieto di cantare ai matrimoni.
Quanto alle feste pubbliche o alle cerimonie di laurea nelle università, erano già state vietate dal gruppo.
Autore Redazione Arabia Felix
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