Da anni i pescatori yemeniti denunciavano di subire attacchi armati dalla nave iraniana come appare in un video di due anni fa dell’emittente di stato dello Yemen
La nave battente bandiera iraniana “Saviz”, colpita ieri 6 aprile da un missile nel Mar Rosso, era il terrore dei pescatori yemeniti di al-Hodeidah.
L’imbarcazione era impegnata in “attività di intelligence” e supporto ai ribelli sciiti Houthi dello Yemen ed aveva a bordo agenti delle Guardie Rivoluzionarie di Teheran. Fungeva, quindi, da “comando avanzato in mare” per conto dei Guardiani della Rivoluzione iraniani. Si trovava in quel tratto di mare – fra lo Yemen e la costa eritrea – già dal 2019.
È stata attaccata ieri e ha riportato danni materiali. I primi a denunciarne la presenza e le attività a largo delle coste yemenite sono stati i pescatori del porto di al-Hodeida e degli altri porti della costa occidentale yemenita.
In un reportage della TV di stato yemenita, questi pescatori denunciano che le loro barche sono continuamente prese di mira da raffiche di mitra ed attacchi dalla “Saviz” che rende impossibile il loro lavoro in mare. Il natante, infatti, era solito aprire il fuoco contro i barchini che disturbavano le loro attività di controllo e supporto dell’offensiva militare degli Houthi. In questa intervista i pescatori raccontano di aver subito attacchi armati dalla nave proprio durante le loro battute di pesca di fronte alle coste eritree.
Autore Redazione Arabia Felix
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