Per Bin Mubarak bisogna andare ai negoziati per una soluzione globale
Alla luce del deterioramento della situazione umanitaria di cui soffre la maggior parte degli yemeniti, a causa delle violazioni della milizia Houthi appoggiata dall’Iran, sono in corso intensi negoziati per un cessate il fuoco e una soluzione globale in Yemen.
Il Ministro degli Esteri yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, ha spiegato ai media arabi che la fine delle ostilità a livello nazionale è il passo umanitario più importante che deve essere raggiunto per affrontare tutte le questioni ed avviare i negoziati per una soluzione generale alla crisi.
Bin Mubarak ha sottolineato la continua aggressione delle milizie Hotuhi contro Marib, l’elevata frequenza delle loro violazioni contro i civili e gli sfollati e il crescente attacco dei quartieri residenziali con missili balistici.
Durante un incontro con l’Associazione di amicizia yemenito-tedesca avvenuto il 29 giugno a Riad, il capo della diplomazia yemenita ha anche espresso la speranza che Berlino possa contribuire a trasmettere un quadro realistico della situazione nello Yemen per creare una forte posizione internazionale che aiuti a scoraggiare le milizie.
Le dichiarazioni del Ministro yemenita arrivano in concomitanza con un nuovo attacco Houthi che ha preso di mira un quartiere residenziale di Marib, uccidendo 3 persone, tra cui un bambino.
Secondo Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, le violenze a Marib hanno provocato lo sfollamento di oltre 22 mila persone dall’inizio di febbraio, mentre gli Houthi continuano i loro attacchi.
E all’inizio di questo mese, il 5 giugno, almeno 21 persone sono decedute in un attacco Houthi che ha preso di mira una stazione di servizio in pieno giorno, e almeno 10 sono state uccise l’11 di questo mese, quando le milizie hanno preso di mira una moschea in un quartiere residenziale nel centro di Marib, una prigione per donne e delle ambulanze. Il Governo yemenita ha annunciato che, negli ultimi sei mesi, sono stati ammazzati più di 120 civili, tra cui 15 bambini, e feriti più di 220.
Autore Redazione Arabia Felix
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