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Yemen: Masam rimuove 1.759 mine Houthi in una settimana

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Nel suo rapporto settimanale, il Masam Project ha riferito di aver estratto 1.759 mine durante la quarta settimana di ottobre, incluse 11 mine antiuomo

Il progetto saudita per sminare lo Yemen, Masam, ha rivelato che la scorsa settimana sono stati estratti 1.759 mine e ordigni esplosivi e inesplosi, che sono stati piantati dalla milizia golpista Houthi, in una serie di governatorati yemeniti liberati.

Nel suo rapporto settimanale, il progetto Masam ha riferito di aver estratto 1.759 mine durante la quarta settimana di ottobre, tra cui 11 mine antiuomo, 569 mine anticarro, 1.174 ordigni inesplosi e 5 ordigni esplosivi.

Ha spiegato che i team del progetto sono riusciti durante la scorsa settimana a bonificare 151.530 metri quadrati di terre yemenite e ha anche indicato che dall’inizio di ottobre fino al 29 ottobre, il progetto ha estratto 6.036 mine, ordigni inesplosi e ordigni esplosivi e ha liberato 548.800 metri quadrati di terre yemenite durante questo mese.

Secondo il dossier, dall’inizio delle sue attività e fino alla fine del mese appena trascorsi, il progetto ha estratto 284.637 mine, munizioni e ordigni esplosivi.

Il progetto Masam cerca di bonificare il territorio yemenita dalle mine e dagli ordigni inesplosi, formare i quadri nazionali yemeniti di sminatori e di stabilire un meccanismo per aiutare i cittadini ad acquisire esperienze sostenibili in questo campo.

Un rapporto sui diritti umani ha affermato che la milizia golpista Houthi, dal suo colpo di Stato contro l’autorità legittima nel settembre 2014, ha adottato una strategia sistematica nell’uso di mine ed esplosivi di ogni tipo.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.