Il programma di bonifica saudita dello Yemen ha rimosso la scorsa settimana 1.259 ordigni inesplosi, 67 mine anticarro e 9 mine antiuomo e 4 ordigni esplosivi
Il progetto saudita per bonificare le terre dello Yemen dalle mine, “Masam”, ha affermato di aver bonificato, durante la prima settimana di giugno, più di 1.300 residuati bellici esplosivi nelle aree controllate dal governo riconosciuto a livello internazionale.
La sala operativa del progetto lo ha annunciato in un rapporto diffuso domenica 11 giugno. Le squadre sul campo hanno effettuato operazioni di sgombero per un totale di 1.339 mine, ordigni inesplosi e ordigni esplosivi nel periodo compreso tra il 3 e il 9 giugno 2023, il che aumenta il totale di quanto è stato bonificato dall’inizio di quest’anno a più di 20 mila residuati bellici esplosivi.
Il rapporto ha aggiunto che ciò che è stato rimosso la scorsa settimana variava tra 1.259 ordigni inesplosi, 67 mine anticarro e 9 mine antiuomo, oltre a 4 ordigni esplosivi, che hanno portato a sgomberare un’area di 278.682 metri quadrati di materiali esplosivi.
In totale, tra la fine di giugno 2018 al 9 giugno 2023, in Yemen, sono stati rimossi 402.258 materiali esplosivi e l’area sanata ammonta ad oltre 47.011.090 metri quadrati di terreno sotto il controllo del governo riconosciuto.
Il rapporto indica che i materiali totali rimossi e distrutti durante il periodo quinquennale di lavoro del progetto erano 248.842 ordigni inesplosi, 139.423 mine anticarro, 7.806 ordigni esplosivi e 6.187 mine antiuomo.
Ricordiamo che la milizia Houthi è l’unica parte in guerra che piazza mine ed ordigni esplosivi di vari tipi e dimensioni e che, secondo ai rapporti sui diritti umani, lo Yemen ha assistito alla più grande operazione di posa di mine dalla fine della seconda guerra mondiale, che ha ucciso e ferito più di 20.000 civili.
Autore Redazione Arabia Felix
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