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Yemen: Masam, disinnescate più di 289.000 mine Houthi in 4 anni



Lo ha reso noto il Direttore del progetto di sminamento saudita “Masam” durante una conferenza stampa ad Aden

Il progetto saudita per sminare lo Yemen “Masam” ha annunciato di essere stato in grado di estrarre e distruggere più di 289.000 mine nel periodo dal luglio 2018 al 19 novembre 2021. Tutti ordigni piantati dalle milizie Houthi sostenute dall’Iran in vari governatorati yemeniti.

Il Direttore del progetto “Masam”, Osama Al-Gosaibi, ha dichiarato in una conferenza stampa, tenutasi il 20 novembre nella capitale temporanea, Aden, che il progetto sta lavorando in Yemen per il quarto anno consecutivo, sottolineando che è stato in grado, nel periodo da metà luglio 2018 al 19 novembre 2021, di rimuovere e distruggere 97.187 mine anticarro e 4.183 mine antiuomo, oltre a rimuovere 181.562 munizioni non esplosive e 6.114 ordigni esplosivi.

Al-Gosaibi ha sottolineato che il progetto “Masam” comprende esperti e lavoratori con esperienza e competenza e dispone di squadre mobili, di pronto intervento, di sopralluogo tecnico e di trasloco dislocate nei governatorati liberati dall’esercito yemenita, sottolineando che il progetto opera in coordinamento e partenariato con il National Demining Program e, finora, ha effettuato 120 operazioni di detonazione per i resti di mine.

Il funzionario yemenita ha poi denunciato:

Le milizie Houthi stanno piazzando nuovi tipi di esplosivi diversi dai precedenti, con grandi rischi e conseguenze disastrose a causa degli effetti che lasciano e per la mancanza di coordinate e mappe che identifichino le aree in cui si trovano le mine.

Il responsabile del progetto Masam ha rimarcato che il progetto funziona con l’impegno e il finanziamento del Regno dell’Arabia Saudita, con l’obiettivo di garantire la vita degli yemeniti, sminare le loro terre e consentire loro di tornare alle proprie case e fattorie in sicurezza.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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