Lo denuncia il Direttore del campo di As-Suwayda
Alla luce dei continui bombardamenti Houthi su Marib e dello sfollamento di migliaia di yemeniti, il Direttore del campo per sfollati di As-Suwayda, presente nella città yemenita, Arafat al-Sabari, ha denunciato che il suo campo ospita 1802 famiglie sfollate, prive di cibo e acqua e costrette a vivere senza elettricità.
In un’intervista all’emittente “Al-Arabiya“, al-Sabari ha spiegato che gli sfollati sono fuggiti a Marib dopo che le milizie hanno preso di mira le loro case, sottolineando che il 70% delle organizzazioni internazionali non soddisfaceva i requisiti e le esigenze di queste persone.
Ha anche evidenziato che alcune ONG pagano delle somme alle milizie in modo continuativo, mentre il Programma alimentare mondiale dell’ONU non invia gli aiuti alimentari dovuti agli sfollati.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, OIM, ha rivelato il mese scorso in un tweet che oltre il 52% dei migranti a Marib ha bisogno di sostegno alimentare.
L’inviato speciale degli Stati Uniti in Yemen, Tim Lenderking, tempo fa aveva accusato la milizia Houthi di aver messo in pericolo più di un milione di civili a Marib. Le Nazioni Unite hanno affermato in precedenti rapporti che lo Yemen sta soffrendo la peggiore crisi umanitaria del mondo, con la guerra che continua da anni, poiché più di quattro milioni di persone sono state sfollate e due terzi della sua popolazione dipendono dagli aiuti.
La milizia Houthi cerca di conquistare Marib da febbraio, ma ha fatto pochi progressi e ha subito pesanti perdite a causa della forte resistenza dell’esercito yemenita. Gli attacchi degli Houthi con missili e droni hanno preso di mira le aree residenziali civili all’interno della città stessa.
Secondo Lise Thiessen, portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, gli Houthi hanno bombardato una stazione di servizio all’inizio di questo mese, uccidendo venti persone, compresi dei bambini.
Autore Redazione Arabia Felix
Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.