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Yemen: manifestazione anti Houthi in cimitero di Sana’a

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Sanaa


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Studenti sotterrano i loro titoli per protestare contro la corruzione della milizia che li esclude dall’entrare in magistratura

Nel più strano funerale che si sia svolto nella capitale yemenita, Sana’a, un gruppo di giovani yemeniti si è recato in un cimitero, per protestare contro le ingiustizie subite dalle milizie Houthi, che li ha omessi dall’elenco degli ammessi all’Istituto Superiore della Magistratura

Gli attivisti sui social hanno diffuso un video che mostra gli studenti esclusi dalle milizie dalla lista degli ammessi mentre si trovavano in un cimitero di Sana’a, per seppellire i loro documenti e titoli che non servono più per ottenere l’ammissione dei posti presso l’Istituto che prepara i futuri magistrati.

Lo studente Salah Abu Lahoum, il primo della sua classe alla Sana’a University e il primo nei test di ammissione a studiare all’istituto, e che è stato scartato dalla lista degli ammessi, parla dell’estromissione della sua classe dall’Istituto giudiziario nonostante i suoi compagni avessero ottenuto i voti migliori e la loro sostituzione con altri studenti, figli e parenti di capi della milizia sciita filo iraniana.

Il giovane ha spiegato che lui e i suoi colleghi sono stati sostituiti dagli studenti che non hanno superato i test, ma hanno una parentela con i decisori a Sana’a.

Il video ha mostrato che lo studente, Abu Lahoum, con i suoi colleghi, ha scavato una fossa in uno dei cimiteri della capitale, Sana’a, per sotterrare certificati e libri su cui hanno studiato all’università e posto nella tomba, come espressione della loro protesta contro le pratiche Houthi.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.