L’Ambasciatore britannico in Yemen ringrazia l’Arabia Saudita e l’Oman per il loro ruolo nella liberazione di Simmons
L’Ambasciatore britannico in Yemen, Richard Oppenheim, ha espresso la sua felicità per il rilascio di un britannico, arrestato dai ribelli Houthi nell’aprile 2017, esprimendo i suoi ringraziamenti per il ruolo saudita e omanita per la sua liberazione.
Il diplomatico ha scritto su Twitter
Sono così felice che dopo 5 anni di detenzione illegale, Luke Simmons sia stato finalmente rilasciato e si riunirà alla sua famiglia.
Grazie mille ai nostri partner sauditi e omaniti per il loro supporto fondamentale nell’assicurare il rilascio di Lucke.
Il Ministro degli Esteri britannico ha elogiato gli sforzi del Regno dell’Arabia Saudita e del Sultanato dell’Oman per ottenere la scarcerazione del cittadino britannico.
Inoltre, il Ministro di Stato britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa, James Cleverly, ha affermato, attraverso il suo account su Twitter, che gli sforzi dell’Arabia Saudita e dell’Oman hanno contribuito alla riunificazione di Simmons e della sua famiglia.
La milizia Houthi ha arrestato Luke Simmons nella capitale, Sana’a, con l’accusa di spionaggio per conto della Gran Bretagna, sebbene non sia mai stato formalmente accusato in tribunale, un’affermazione che la sua famiglia nega con veemenza, aggiungendo che l’uomo si sia rotto un braccio durante un interrogatorio nel tentativo di costringerlo a confessare, notando che la sua salute fisica e mentale era peggiorata durante l’isolamento.
Il Ministero degli Affari Esteri dell’Oman ha annunciato che il Sultanato ha contribuito a liberare 14 cittadini stranieri che erano detenuti dalla milizia Houthi a Sana’a e li ha trasferiti a Mascate.
Autore Redazione Arabia Felix
Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.