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Yemen: in 1635 torturati nelle carceri Houthi

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prigione houthi


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Lo rivela un rapporto di un gruppo di organizzazioni che operano in difesa dei diritti dell’uomo in Yemen

Un rapporto della “Coalizione yemenita per il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani” rivela la presenza di 109 bambini, 33 donne e 78 anziani tra i prigionieri che sono stati torturati negli ultimi sei anni per mano dei ribelli Houthi dello Yemen.

Una coalizione yemenita indipendente per i diritti umani ha documentato che 1.635 rapiti sono stati sottoposti a vari tipi di torture fisiche e psicologiche e trattamenti crudeli all’interno delle carceri della milizia filo iraniana, distribuiti in 17 governatorati yemeniti,

Di questi, 1.427 sono stati sottoposti a torture psicologiche e fisiche e alcuni di loro hanno sofferto di paralisi completa o parziale e altri di malattie croniche, perdita di memoria e disabilità visive e uditive, mentre altri 208 hanno subito tipi più gravi e crudeli di tortura che hanno portato al decesso, inclusi 8 bambini, 9 donne e 15 anziani, alcuni dei quali hanno perso la vita all’interno delle celle sotto i colpi di frusta e altri sono periti per le conseguenze dell’abbandono e del deterioramento delle loro condizioni di salute.

La provincia della capitale yemenita, Sana’a, ha registrato il più alto tasso di torture all’interno delle carceri Houthi, con 430 casi di tortura fisica e psicologica, tra cui 12 bambini, 8 donne e 12 anziani.

La milizia Houthi sta detenendo migliaia di attivisti, politici, accademici e studenti nelle sue prigioni a Sana’a e negli altri governatorati che controlla, dopo averli rapiti dalle loro case e dai loro luoghi di lavoro.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.