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Yemen: Houthi saccheggiano case oppositori

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Vasta campagna di repressione

La milizia Houthi dello Yemen ha lanciato un’ampia campagna di repressione nei confronti degli oppositori nel governatorato di Al-Mahwit, durante la quale ha confiscato le case e le proprietà delle persone del governatorato fedeli al governo legittimo, comprese le case dei leader della resistenza.

Secondo l’Al-Mahwit Media Center, il leader Houthi Khaled al-Khazan, il funzionario responsabile del cosiddetto Comitato presidenziale, ha formato un comitato di supervisori per svolgere questa attività di repressione nel governatorato.

A sua volta, l’Osservatorio per i diritti e le libertà è stato in grado di documentare più di 32 casi di confisca, sequestro e saccheggio di proprietà private, case, veicoli e denaro ad Al Mahwit, che la milizia filo iraniana ha sistematicamente effettuato contro civili e oppositori del gruppo.

In una nota la ONG ha condannato tali violazioni e ha anche invitato la milizia a fermarle in quanto violano la costituzione yemenita e tutte le leggi internazionali, compresa la Convenzione di Ginevra.

Ha invitato tutte le organizzazioni internazionali e locali che operano nel campo dei diritti umani a svolgere il loro dovere morale e umanitario, a condannare, monitorare e documentare questi crimini e a fornire supporto legale alle vittime in modo che gli autori non restino impuniti.

Le milizie Houthi utilizzano le leggi con l’obiettivo di saccheggiare e confiscare i fondi dei loro oppositori in diverse regioni dello Yemen, come ha rivelato, lo scorso febbraio, un rapporto investigativo sullo sviluppo di norme e procedure per il saccheggio e la confisca dei fondi degli oppositori, con metodi tradizionali basato sulla forza.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.