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Yemen: Houthi porta in tribunale 4 attivisti

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Che avevano denuncia la corruzione della formazione filo-iraniana

L’11 gennaio un tribunale sotto il controllo della milizia Houthi, a Sana’a, in Yemen, ha tenuto la prima seduta del processo a quattro attivisti presenti sui social media. L’accusa rivolta nei loro confronti è di aver diffuso notizie false.

Fonti delle associazioni per i diritti umani in Yemen hanno affermato che si tratta degli Youtuber Ahmed Hajar, Mustafa al-Moumri, Ahmed Allao e Hammoud al-Misbahi, comparsi davanti al tribunale penale specializzato in casi di terrorismo, settimane dopo il loro arresto per aver denunciato la diffusa corruzione e l’aumento della povertà nelle zone controllate dalle milizie.

L’accusa afferma che gli imputati hanno diffuso false notizie, dichiarazioni e voci, incitando la gente al caos, a scendere in piazza, ad assaltare i Ministeri e paralizzare il loro movimento con l’intenzione di disturbare le forze di sicurezza.

L’elenco include anche altre accuse contro i quattro attivisti, come quella di aver commesso reati di diffamazione e oltraggio a funzionari Houthi, accuse che gli imputati hanno negato del tutto.

I quattro attivisti erano apparsi in video su YouTube, denunciando la corruzione di alti dirigenti delle milizie Houthi e il loro arricchimento illegale. Ciò accade al culmine della crescente ondata di protesta popolare e rabbia contro l’autorità della milizia appoggiata dall’Iran, con l’orribile deterioramento delle condizioni di vita della popolazione nelle aree di influenza della milizia.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.