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Yemen: Houthi minacciano di uccidere giornalisti rapiti

giornalisti rapiti da houthi


Se non avverrà presto uno scambio di prigionieri

L’Associazione delle madri degli uomini rapiti dagli Houthi, con sede a Marib, nello Yemen, ha lanciato l’allarme dopo che la milizia filo iraniana, che controlla la capitale Sana’a, ha minacciato di eseguire la condanna a morte comminata a quattro giornalisti rapiti negli anni passati, che si trovano attualmente nelle sue carceri, se non si arriva ad uno scambio di prigionieri con il Governo legittimo yemenita.

L’associazione, in una dichiarazione, ha aggiunto che i giornalisti Abdul Khaliq Omran, Tawfiq Al Mansouri, Akram Al-Walidi e Al-Harith Hamid sono in pericolo di vita, in quanto la formazione sciita minaccia di eseguire la condanna a morte che pende sulle loro teste, come confermato dal loro avvocato, Abdul Majeed Sabra.

Nell’aprile 2020, un tribunale degli Houthi ha condannato a morte i quattro giornalisti, dopo che avevano trascorso cinque anni nelle carceri delle milizie dal loro rapimento avvenuto nel giugno 2015 dal centro della capitale, Sana’a.

L’Associazione delle madri dei rapiti dagli Houthi ha rinnovato la richiesta di far cadere la condanna a morte nei confronti dei giornalisti e di rilasciarli senza restrizioni e condizioni.

Alla fine dello scorso febbraio, il Governo legittimo yemenita ha rivelato che gli sforzi delle consultazioni promosse dalle Nazioni Unite per completare l’accordo di scambio per circa 300 prigionieri e rapiti erano falliti, sottolineando il rifiuto delle milizie di sciite rilasciare i giornalisti rapiti cinque anni fa.

Poco dopo la fine delle consultazioni che si sono svolte ad Amman, in Giordania, gli Houthi hanno annunciato l’avvio delle procedure contro i giornalisti e circa 30 accademici, sui quali gli Houthi avevano precedentemente emesso condanne a morte con l’accusa di comunicare con la Coalizione araba a guida saudita e con il Governo yemenita.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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