Lo ha rivelato una ONG locale
Un’associazione yemenita per i diritti umani ha rivelato che, tra agosto 2015 e agosto 2022, la milizia Houthi ha rapito 1.700 donne yemenite, la maggior parte delle quali nella capitale, Sana’a.
Nel suo discorso davanti al Consiglio per i diritti umani a margine della 51a sessione a Ginevra, in Svizzera, la Lega per i diritti umani ha esaminato i tipi di tortura a cui sono sottoposte le donne detenute nelle carceri della milizia Houthi.
La ONG ha toccato anche il tema dell’arresto dell’artista yemenita, Intisar Al Hammadi, avvenuto il 20 febbraio 2021 da parte della milizia Houthi a Sana’a, in condizioni arbitrarie. La ragazza è stata sottoposta a tortura nel tentativo di estorcerle confessioni forzate e ha subito anche un processo illegale in seguito al quale è stata ingiustamente condannata a cinque anni di carcere.
La Lega ha invitato il Consiglio per i diritti umani a fare pressione sulla milizia Houthi affinché rilasci l’artista e tutte le donne che sono scomparse e arrestate in modo da fermare le violazioni e i crimini commessi contro le donne nello Yemen.
Ha inoltre sollecitato il Consiglio per i diritti umani e le organizzazioni internazionali a fare pressione sulla milizia Houthi affinché metta fine alle violazioni che pratica contro i civili nel governatorato di Taiz e all’assedio imposto alla città dal 2015 e rispetti l’armistizio delle Nazioni Unite.
Autore Redazione Arabia Felix
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