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Yemen: Houthi detiene 400 minori in un campo di Taiz



Lo denuncia una ONG locale

La Mayon Human Rights Organization ha rivelato che la milizia Houthi ha detenuto 400 bambini in un campo di accoglienza nella città di Al-Sale, a nord-est di Taiz, a sud-ovest dello Yemen, prima del loro trasferimento, alla fine della settimana, in un centro di addestramento a Dhamar.

In una nota, l’organizzazione ha affermato che tra i minori c’era Abdullah Ali Abu Zaid, 13 anni, orfano di madre, originaria del distretto di Al-Hasha ad Al-Dhalea, che è stato rapito dalla milizia e portato al campo.

Ha aggiunto di aver ricevuto una denuncia da suo padre, che accusava gli Houthi di rapimento e reclutamento a sua insaputa e del loro rifiuto di consegnarlo alla sua famiglia, in flagrante violazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia.

L’organizzazione ha anche invitato la dirigenza della milizia a rilasciare rapidamente tutti i piccoli detenuti, restituirli immediatamente alle loro famiglie e rispettare l’accordo concluso con l’UNICEF e l’ONU il 18 aprile 2022 , chiamato “Piano d’azione”, che obbliga a porre fine al reclutamento di bambini nei suoi ranghi entro sei mesi.

Il rapporto degli esperti delle Nazioni Unite, pubblicato lo scorso gennaio, ha rivelato l’uccisione di 2.000 bambini reclutati dalla milizia Houthi in meno di due anni. Il documento presentato al Consiglio di sicurezza afferma che gli Houthi stanno ancora allestendo campi e tengono corsi per incoraggiare giovani e bambini a combattere. Ha anche rivelato gravi crimini commessi dalla milizia Houthi contro i bambini, compreso lo stupro durante le sessioni settarie.

In precedenza, una coalizione yemenita per i diritti umani aveva rivelato che la milizia Houthi sostenuta dall’Iran aveva reclutato 12.054 bambini in diversi governatorati nel periodo da maggio 2014 a maggio 2021.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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