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Yemen: Houthi continua a reclutare immigrati africani

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Lo denuncia il Ministro dell’Informazione Al-Eryani che lo considera un crimine di guerra

Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha denunciato che la milizia Houthi sostenuta dall’Iran continua a reclutare migranti e rifugiati africani e a gettarli sui vari fronti di battaglia presenti in Yemen.

Per il Ministro si tratta di un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità e una flagrante violazione delle leggi e dei patti internazionali. Come prova delle sue dichiarazioni ha commentato su Twitter la scena del funerale di un immigrato etiope, trasmessa dal canale del gruppo ribelle “Al-Masirah”.

Ha poi sottolineato che la milizia Houthi ha deliberatamente attirato e reclutato rifugiati e migranti africani mediante l’adescamento e l’intimidazione, per compensare le crescenti perdite dovute alla sua offensiva militare nel Governatorato di Marib, evidenziando il fallimento delle sue campagne di mobilitazione e reclutamento a causa della riluttanza dei membri delle tribù a unirsi ai suoi ranghi.

Al-Eryani ha invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite, le organizzazioni per i diritti umani e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni a condannare il reclutamento da parte delle milizie Houthi di migranti e rifugiati africani e il loro utilizzo nelle ostilità.

La milizia Houthi ha sepolto nei giorni scorsi il corpo di un profugo etiope, ucciso mentre partecipava ai combattimenti della milizia sul fronte di Marib, nello Yemen orientale, nel cimitero di Sana’a.

Il 7 marzo scorso un centro di detenzione che ospita centinaia di migranti, nella capitale yemenita, ha subito un incendio che ha provocato decine di vittime. A morire sono stati i migranti portati lì poiché le milizie stavano esercitando pressioni su di loro per spingerli a combattere contro l’esercito.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.