Tensioni a Sana’a per uno scontro interno alla milizia filo iraniana
Negli ultimi due giorni, la capitale yemenita, Sana’a, è teatro di tensioni nel settore della sicurezza. Si registra un forte dispiegamento di elementi armati e posti di blocco, che rivelano un forte conflitto interno tra i leader della sicurezza Houthi.
Fonti ben informate a Sana’a hanno rivelato che recentemente sono emerse forti divergenze tra il Ministro degli Interni della milizia, Abdul Karim al-Houthi, e Aziz al-Jaradi, soprannominato “Abu Tariq”, capo del Servizio di sicurezza preventiva e funzionario finanziario della milizia.
Le controversie di Al-Jaradi con più di un leader Houthi, tra cui Karrar Al-Khaiwani, il funzionario dell’intelligence, sono andate oltre il previsto. In precedenza si diceva che “Abu Tariq” fosse stato ucciso a causa di controversie interne, l’ultima delle quali era sorta nel marzo dello scorso anno, voce poi smentita.
Questa volta il conflitto si è concluso con il licenziamento di “Abu Tariq” dal Servizio di sicurezza preventiva e la sua nomina a direttore della sicurezza per il governatorato di Saada, nell’estremo nord dello Yemen, riducendo così tutti i suoi poteri e bloccando gli stanziamenti finanziari che riceveva dai prelievi e dai proventi dei derivati del carburante venduti nel mercato nero.
Questo passaggio ha consentito ad Abdul-Karim Al-Houthi di rafforzare la sua presa sulla Sicurezza Preventiva e di nominare una persona chiamata “Al-Hamran”, nipote del leader della milizia Abdul-Malik Al-Houthi, cacciando tutti gli elementi fedeli ad Al-Jaradi dalle loro posizioni e mettendo alcuni di loro in prigioni segrete.
Gli osservatori yemeniti che si occupano dei conflitti interni al gruppo Houthi ritengono che Abdul Karim al-Houthi abbia il totale controllo sul sistema di sicurezza della milizia con la nomina di suoi parenti ai posti di comando ed escludendo tutti i leader che non appartengono alla sua famiglia.
Autore Redazione Arabia Felix
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