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Yemen: Houthi bruciano le confezioni di intimo femminile

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Yemen ribelli Houthi


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Gli Houthi hanno preso di mira i negozi di intimo femminile a Sana’a e confiscato e bruciato tutte le foto che ritraggono donne con il pretesto che non è lecito esporle

La milizia Houthi a Sanaa ha sequestrato centinaia di immagini di donne su scatole e buste di biancheria intima e le ha bruciate nella capitale yemenita, Sana’a, con il pretesto che erano “indecenti”, secondo la testimonianza resa da due commercianti e un funzionario locale.

Muhammad Al-Alimi, il proprietario di un negozio di abbigliamento femminile, ha confermato all’AFP mercoledì 7 luglio, che il Ministero del Commercio degli Houthi ha sequestrato le foto delle donne dal suo negozio, con il pretesto che sono indecenti e immorali, e come un atto ricorda le leggi dell’Isis.

Un altro commerciante, Omar Al-Wasabi, ha confermato che la campagna ha preso di mira:

Tutti i negozi specializzati nella vendita di abbigliamento femminile e ha confiscato tutte le foto delle donne e le ha bruciate con il pretesto che non dovevano essere esposte.

Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha commentato su Twitter queste violazioni, affermando:

Le campagne lanciate dalle milizie Houthi contro i negozi di abbigliamento a Sana’a e il resto delle sue aree di controllo e la confisca di abbigliamento femminile, sono un’estensione delle campagne per bruciare vestiti e chiudere ristoranti, caffè, parrucchieri e sale per matrimoni, con falsi pretesti.

Queste pratiche rivelano il vero e brutto volto della milizia Houthi, che non differisce nel suo approccio da altre organizzazioni terroristiche.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.