Sequestrate 72 persone, tra cui bambini
La milizia Houthi ha imposto un assedio ai villaggi di Al-Hasha nel Governatorato di Al-Dhalea, nel sud dello Yemen, per cinque giorni. Ciò avviene in concomitanza con una campagna di rapimenti e arresti diffusi ai danni degli abitanti dei villaggi, compresi bambini.
Secondo fonti delle organizzazioni per i diritti umani, la milizia sta imponendo un severo assedio agli abitanti dei villaggi di al-Mahara, Habeel al-Makidim e al-Kharaba, che si trovano a nord di al-Dhalea. Inoltre, 72 persone, tra cui 15 bambini, sono stati rapiti dai ribelli.
La ONG locale, Mayon Human Rights Organization, ha espresso la sua condanna, denunciando, inoltre, le violazioni commesse dagli Houthi. I miliziani hanno circondato i villaggi con decine di veicoli militari e centinaia di uomini.
L’organizzazione ha confermato che la campagna lanciata dalla quarta zona militare della milizia Houthi si trova sul posto. Ha anche impedito l’ingresso di cibo alla popolazione nei villaggi assediati e ha rapito chiunque tentasse di abbandonare l’area.
Mayon ha spiegato che tali violazioni contro i civili sono state causate dal loro rifiuto di consentire agli Houthi di controllare una diga. È stato loro impedito di scavare un pozzo artesiano per rifornire di acqua i nuovi siti militari, dato che la regione soffre di scarsità d’acqua e che l’approvvigionamento idrico della popolazione dipende, appunto, dai pozzi d’acqua superficiali che si teme si prosciugheranno a causa di queste misure mal concepite.
L’organizzazione ha espresso la propria solidarietà con le vittime di questi abusi a seguito di questa campagna militare, invitando, allo stesso tempo, l’Ufficio dell’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, le organizzazioni per i diritti umani e gli attivisti a condannare tali pratiche repressive.
Autore Redazione Arabia Felix
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