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Yemen: Grundberg, ONU, lavoriamo per tregua di Ramadan

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Continuiamo a comunicare con le parti in conflitto per imporre una tregua durante il mese sacro

Domenica 27 marzo, l’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha annunciato  la prosecuzione dei suoi sforzi per imporre una tregua durante il mese sacro del Ramadan.
In una nota diramata dall’ufficio del rappresentante dell’ONU si legge:

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, continua a comunicare con tutte le parti e a compiere sforzi per una tregua durante il mese di Ramadan.

Grundberg ha rinnovato la sua richiesta di fermare l’escalation di violenze, accogliendo con favore tutti i passi compiuti dalle parti in questa direzione, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa yemenita “Mareb Press“.

L’inviato dell’ONU ha sollecitato le parti yemenite ad adottare misure immediate per raggiungere urgentemente una tregua in Yemen, in occasione del prossimo mese santo del Ramadan.

Mentre il mese sacro del Ramadan si avvicina e le condizioni umanitarie peggiorano nello Yemen, invito le parti in guerra a ridurre la violenza e ad adottare misure immediate per alleviare le sofferenze, compreso l’allentamento delle restrizioni alla circolazione delle persone e dei beni essenziali, compreso il carburante.

Ha invitato le parti ad impegnarsi in modo costruttivo e in buona fede negli sforzi in corso per raggiungere un armistizio con urgenza.

Si prevede che le consultazioni tra le parti yemenite nella capitale saudita, Riad, richieste dal Consiglio di cooperazione del Golfo, inizino domani 29 marzo e proseguano fino al 7 aprile prossimo, con la partecipazione di 500 personalità yemenite di tutte le componenti.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.