Monito dell’ONU: attacchi Houthi su Marib minacciano 400 mila sfollati
L’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Yemen, Martin Griffiths, ha affermato di continuare a mediare con le parti in conflitto per portare avanti gli sforzi di pace.
Nel parlare a conclusione del round di incontri durato una settimana in Oman con rappresentanti yemeniti, regionali ef internazionali il diplomatico ha affermato:
Non abbiamo raggiunto la posizione che volevamo rispetto ad un accordo nello Yemen. Abbiamo discusso di queste questioni per più di un anno e la comunità internazionale è stata completamente di supporto.
Sfortunatamente, non siamo dove vorremmo essere in termini di raggiungimento di un accordo.
Questo lavoro rientra nel quadro dell’impegno di Griffiths per raggiungere un cessate il fuoco a livello nazionale con l’obiettivo di ridurre i rischi per i civili nello Yemen, compreso l’arresto dell’attacco degli Houthi a Marib, che è durato più di un anno.
L’inviato ONU, inoltre, continua i suoi sforzi per revocare le restrizioni imposte ai porti di Hodeidah e per aprire l’aeroporto di Sana’a per alleviare il deterioramento della situazione umanitaria. Ha ripetutamente sottolineato che queste misure fornirebbero un ambiente favorevole alla ripresa di un processo politico inclusivo e alla fine globale del conflitto nello Yemen.
Ciò avviene quando le Nazioni Unite hanno rinnovato il loro avvertimento sulle conseguenze umanitarie dell’escalation della milizia Houthi a ovest della città di Marib. Il suo Ufficio per gli affari umanitari ha affermato che quasi 400 mila residenti dei campi profughi potrebbero migrare di nuovo verso i governatorati vicini, mentre i combattimenti continuano, e si prevede che più civili continueranno a fuggire verso la periferia orientale della città di Serwah e verso la città di Marib.
Autore Redazione Arabia Felix
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