Al-Eryani: le dichiarazioni di Houthi sullo scambio di prigionieri hanno solo finalità politica e mediatica
Il Governo legittimo yemenita ha annunciato la sua disponibilità a concludere un accordo di scambio di prigionieri con la milizia Houthi, secondo il principio del “tutti per tutti” in occasione dell’avvento del mese di Ramadan.
Il capo della delegazione governativa nei negoziati per lo scambio di prigionieri, Hadi Haig, ha dichiarato su Twitter:
Annunciamo la nostra disponibilità a fare un accordo in occasione dell’avvento del mese del Ramadan.
L’annuncio è arrivato il giorno dopo che il leader della milizia Houthi, Muhammad Al-Houthi, ha richiesto uno “scambio completo di prigionieri” in occasione del mese sacro che inizierà la prossima settimana.
A sua volta, il Ministro yemenita dell’Informazione, Muammar Al-Eryani, ha messo in dubbio le dichiarazioni dei capi delle milizie Houthi sulla sostituzione di detenuti, definendole
discorsi a uso e consumo politico e mediatico.
In una nota pubblicata dall’agenzia ufficiale di stampa yemenita Al-Eryani ha asserito:
La milizia Houthi mira, dietro queste dichiarazioni, a fuorviare le famiglie dei suoi prigionieri, che sono nelle mani dell’esercito nazionale che sta facendo degli sforzi per recuperarli, mentre la verità è che non compie alcuno sforzo significativo e insiste in vari cicli di dialogo sulla negoziazione dei nomi di famiglie e regioni specifiche.
Il Ministro dell’informazione yemenita ha indicato che la milizia Houthi, nell’ultimo round di negoziati in Giordania per attuare la seconda fase dell’accordo raggiunto in Svizzera, che comprendeva 301 prigionieri e rapiti di entrambe le parti, con la possibilità di ampliare l’elenco per includerne altri, ha posto condizioni impossibili da attuare per interrompere i negoziati, sottolineando che la delegazione delle milizie Houthi ad Amman ha esplicitamente minacciato di riportare con la forza i suoi prigionieri a Marib.
Il legittimo Governo yemenita ha accusato le milizie Houthi di aver ostacolato il ciclo di consultazioni per lo scambio di reclusi che si sono svolte in Giordania alla fine dello scorso gennaio e sono durate un mese, senza ottenere alcun progresso.
Autore Redazione Arabia Felix
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