Per il premier yemenita Abdul-Malik i ribelli sciiti sono solo uno strumento nelle mani dell’Iran
Il capo del governo yemenita, Maeen Abdul-Malik, ha dichiarato che l’attacco terroristico effettuato dalla milizia Houthi all’aeroporto di Aden il 30 dicembre ha dimostrato al mondo intero che essa non crede alla pace ed è solo uno strumento nelle mani del regime iraniano che la usa per portare avanti i suoi programmi sovversivi nella regione.
Il premier yemenita ha sottolineato che la condiscendenza internazionale nei confronti della milizia Houthi non sarà più di alcun beneficio a meno che non ci siano posizioni e messaggi chiari che soddisfino le condizioni oggettive per la pace.
Durante un incontro con l’Ambasciatore britannico in Yemen, Michael Aaron, sono state affrontate le ripercussioni dell’attacco terroristico Houthi sull’aeroporto internazionale di Aden, in concomitanza con l’arrivo del governo, e sulla continua escalation militare su vari fronti.
Secondo l’agenzia ufficiale di stampa yemenita, si è anche discusso della decisione dell’amministrazione statunitense di inserire gli Houthi nella lista nera delle organizzazioni terroristiche straniere e delle misure del governo per garantire i soccorsi e il lavoro umanitario.
L’Ambasciatore britannico ha rinnovato la condanna del suo Paese per l’orribile attacco che ha preso di mira l’aeroporto di Aden in concomitanza con l’arrivo del governo, esprimendo la sua speranza che esso non influenzi il processo di pace.
Autore Redazione Arabia Felix
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