L’Ambasciatore francese agli Houthi: ‘Gli yemeniti vogliono la pace e uno Stato per tutti, non uno Stato oppressivo o settario’
Giovedì 16 dicembre l’Ambasciatore francese in Yemen, Jean-Marie Safa, ha dichiarato che il rifiuto degli Houthi di ricevere l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Hans Grundberg, a Sana’a è inaccettabile.
Il diplomatico ritenendo che ciò dimostri il rifiuto del dialogo e, quindi, della pace e porti all’isolamento all’interno dello Yemen e dalla scena internazionale, ha invitato le milizie Houthi ad incontrare Grundberg senz’alcuna condizione.
Il diplomatico francese ha sottolineato la necessità che gli Houthi inizino ad aprirsi al mondo e agli altri, rilevando come sia difficile affrontare la loro ideologia:
La non accettazione dell’altro, che è ciò che ostacola la riconciliazione nazionale e il dialogo franco per la pace.
Safa ha criticato il comportamento dei ribelli filo iraniani nei confronti dei dipendenti locali dell’agenzia di sviluppo statunitense, definendolo inaccettabile, esprimendo la condanna del suo Paese per la detenzione arbitraria di due dipendenti delle Nazioni Unite da parte degli Houthi e chiedendone l’immediato rilascio.
Ha inoltre ha affermato che solo il leader degli Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, può spingere il gruppo alleato dell’Iran verso la pace e abbandonare l’opzione militare che sta portando il Paese arabo colpito in un vicolo cieco.
Per quanto tempo gli Houthi continueranno a combattere tutti gli yemeniti?
Non possono dire che stanno difendendo lo Yemen e gli yemeniti e li uccidono ogni giorno!
Ha infine esortato il gruppo Houthi e le parti belligeranti nel Paese ad ascoltare il messaggio “molto semplice” dello Yemen che vogliono
la pace e uno Stato per tutti. Non uno Stato repressivo o settario. Piuttosto, uno Stato al servizio di la gente.
Autore Redazione Arabia Felix
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