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Yemen: forte calo degli sfollati interni

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I casi di sfollati interni sono diminuiti lo scorso maggio di oltre la metà rispetto ad aprile

L’Unità esecutiva per la gestione dei campi profughi nello Yemen, governativa, ha riferito che i casi di sfollati interni sono diminuiti lo scorso maggio di oltre la metà rispetto ad aprile.

Nel suo rapporto mensile, l’unità ha affermato di aver monitorato lo sfollamento di 345 famiglie composte da 1.728 individui provenienti da 14 governatorati nel periodo compreso tra il 1° e il 31 maggio 2023. Si registra, quindi, un calo stimato del 107% rispetto ad aprile, che ha visto lo sfollamento di 713 famiglie composte da 4.047 individui.

Il rapporto aggiunge che il 76,8% dei casi di sfollamento registrati lo scorso maggio erano recenti. Si tratta di 265 famiglie, 1.324 persone, sfollate per la prima volta, mentre il restante 23,2% o 80 famiglie, 404 individui, sfollate per la seconda volta.

L’unità esecutiva ha dichiarato che la maggior parte dei casi di sfollamento lo scorso maggio provenivano dal governatorato di Taiz con un tasso del 24%. Seguito da Hodeidah con un tasso del 23%, poi da Marib con un tasso del 15% e dal governatorato di Ibb con un tasso del 10%.

Il resto della percentuale è stato distribuito tra i governatorati di Dhamar, Al-Bayda, Hajjah, Raymah, Amran, Amanat Al-Asimah e Al-Dhalea, Al-Mahwit, Sana’a e Shabwa.

Durante lo stesso periodo di riferimento è stata monitorata la partenza di 30 famiglie, 127 individui, dalle loro attuali aree di sfollamento, oltre al ritorno di 151 famiglie, 768 individui, ai loro luoghi di origine.

Il rapporto afferma che i casi totali di sfollamento interno registrati dall’inizio del 1° gennaio al 31 maggio 2023 ammontano a 4.191 famiglie composte da 23.560 individui. Sono stati sfollati da 20 governatorati e distribuiti tra 10 governatorati.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.