Dopo l’uccisione di un leader di Hezbollah libanese nel governatorato di Marib
Dopo l’uccisione di un leader di Hezbollah nel governatorato di Marib, il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha invitato il Libano a prendere una “posizione decisiva” circa la continua ingerenza di Hezbollah negli affari yemeniti e al suo sostegno gli Houthi.
Al-Eryani ha scritto in un tweet sul suo account Twitter:
L’uccisione dell’esperto e leader di Hezbollah, Akram Al-Sayed, mediante bombardamento di artiglieria dell’esercito yemenita sul fronte di Umm Riesh a Marib, costituisce un colpo doloroso per il regime di Teheran e le sue milizie settarie e una nuova indicazione della sua guida delle operazioni militari nella provincia e dell’importanza della battaglia di Marib per il suo progetto di espansione.
Ha anche aggiunto:
Chiediamo al governo e al popolo libanesi di assumere una posizione decisa sulla continua interferenza delle milizie di Hezbollah negli affari yemeniti, sul loro coinvolgimento nei bombardamenti di città e villaggi e nell’uccisione di yemeniti e sul loro uso delle loro capacità per fornire supporto la milizia Houthi… negli aspetti politici, mediatici, finanziari e militari.
Un esperto militare affiliato ad Hezbollah è stato ucciso il 9 dicembre sul fronte di Umm Reesh, insieme ad alcuni miliziani, con bombardamenti di artiglieria dell’esercito yemenita che, durante violenti scontri, hanno respinto un feroce attacco delle milizie sul fronte di Juba, nel tentativo di sfondare le difese delle forze governative.
Ha anche indicato che negli ultimi tre giorni le milizie hanno inviato grandi rinforzi e centinaia di combattenti sui fronti a sud di Marib, guidati da Abu Ali Al-Hakim, che è sulla lista delle sanzioni dell’ONU e degli Stati Uniti e direttore dell’intelligence militare Dipartimento, nel tentativo di ottenere progressi.
Autore Redazione Arabia Felix
Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.
