Ferite altre due persone nel sud del Paese
Un bambino è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti nel Governatorato di Al-Dhalea, nel sud dello Yeme a seguito di un attacco della milizia Houthi, il braccio armato iraniano nello Yemen, per mezzo di un aereo carico di esplosivo.
Fonti locali affermano che i miliziani Houthi hanno preso di mira, con un aereo con trappole esplosive, gli studenti di ritorno dalla scuola nei pressi di un posto di blocco delle forze congiunte nella zona Jawal di Maris, a nord di Al-Dhalea.
L’attacco ha provocato l’uccisione di Waddah Saeed Ja’wal, 13 anni, e il ferimento di Muhammad Abdullah Ja’wal, 10 anni, e Nabil Saeed Al-Gharibi, 22 anni.
I ragazzini sono stati trasferiti ad Aden, ma Waddah è morto per le ferite riportate in ospedale.
Il Ministero dei Diritti Umani yemenita ha espresso la sua condanna nei termini più duri del crimine efferato commesso dalla milizia Houthi. Una nota rilasciata dal Ministero afferma che la milizia Houthi ha preso di mira i civili con un drone esplosivo.
La dichiarazione ha descritto l’atto come un “crimine di guerra contro l’umanità”, invitando la comunità internazionale ad assumersi la propria responsabilità, proteggendo i civili e condannando chiaramente la strage, in quanto è un’estensione dei crimini di guerra commessi dagli Houthi contro civili e bambini.
Il Ministero yemenita per i diritti umani ha invitato le Nazioni Unite, l’inviato dell’ONU nello Yemen, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e le organizzazioni internazionali e per i diritti umani che lavorano nel campo dell’infanzia, a deplorare questi genocidi e i loro autori.
Negli ultimi mesi, la milizia terrorista Houthi ha intensificato i suoi attacchi con droni nel governatorato di Al-Dhalea, causando la morte e il ferimento di molti civili.
Autore Redazione Arabia Felix
Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.