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Yemen: da Houthi più grande reclutamento bambini soldato



Pubblicato video di leader Houthi che addestrano i bambini nei cosiddetti “centri estivi” con idee estremiste e slogan di morte

Il Governo legittimo yemenita ha criticato il perdurante silenzio della comunità internazionale sull’escalation del reclutamento di minori da parte della milizia Houthi nelle sue aree di controllo in Yemen.

In un comunicato stampa, il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha dichiarato che la comunità internazionale non ha fatto alcun passo per fermare l’arruolamento di bambini da parte della milizia Houthi e il loro uso come carburante per la sua guerra inutile.

Ha ricordato che ciò avviene nonostante la dichiarazione di armistizio delle Nazioni Unite e gli sforzi compiuti per raggiungere un cessate il fuoco globale e una soluzione politica generale secondo i riferimenti.

Al-Eryani ha sottolineato che le scene mostrate nei video girati all’interno dei cosiddetti “centri estivi” dei capi della milizia filo iraniana, che adescano i bambini e li mobilitano con idee estremiste e slogan di morte, violenza e odio, confermano i loro preparativi per un nuovo ciclo di attacchi militari e che sono impegnati nel più grande reclutamento di minori della storia umana.

Il Ministro, nel pubblicare un video che documenta la situazione, ha rinnovato il suo appello alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite e agli inviati dell’ONU e USA affinché prendano una posizione forte e chiara su questo crimine e facciano pressione per fermarlo, perseguire i responsabili contro i leader e gli elementi della milizia ed includerli nelle liste internazionali dei terroristi.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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