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Yemen: Bin Mubarak, gravi attacchi a impianti petroliferi



L’Assistente Segretario di Stato degli Stati Uniti ha ribadito la condanna del suo Paese degli attacchi Houthi ai porti petroliferi yemeniti

Il 18 novembre, durante un incontro con l’assistente del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Barbara Leaf, il Ministro degli Esteri yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, ha sottolineato la gravità degli attacchi lanciati dagli Houthi agli impianti petroliferi nazionali e ha spiegato l’importanza della decisione presa dal Consiglio di difesa nazionale yemenita di considerare gli Houthi un’organizzazione terroristica.

L’agenzia yemenita ha affermato che l’Assistente Segretario di Stato USA ha confermato la condanna degli Stati Uniti degli attacchi dei ribelli yemeniti ai porti petroliferi e ha rinnovato il sostegno del suo Paese alla sicurezza e alla stabilità dello Yemen.

Il Ministro degli Esteri yemenita ha anche discusso con l’inviato delle Nazioni Unite nel Paese, Hans Grundberg, degli attacchi Houthi agli impianti petroliferi nei governatorati di Shabwa e Hadramout e delle loro ripercussioni sulla situazione economica.

Bin Mubarak ha spiegato l’obiettivo del gruppo Houthi nel settore petrolifero come un’azione militare contro tutti gli yemeniti in tutte le regioni del Paese, attraverso la quale la milizia cerca di ostacolare gli sforzi del governo per fornire servizi di base.

Il Ministro degli Esteri yemenita ha accusato il gruppo filo iraniano di non essere serio nell’affrontare gli sforzi per raggiungere la pace e di scommettere sull’agenda espansionistica iraniana nella regione.

Bin Mubarak ha criticato l’emanazione da parte degli Houthi del cosiddetto codice di condotta professionale, descrivendolo come un ostacolo agli sforzi di pace e volto a trasformare l’apparato amministrativo in quello che ha definito un “apparato di milizia.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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