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Yemen: avvelenati 5 dirigenti Houthi per faida interna

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Hussein Zaid bin Yahya tra le vittime di un regolamento di conti interno

Il leader della milizia Houthi dello Yemen, Hussein Zaid bin Yahya, è stato ucciso nella capitale, Sana’a, dopo essere stato avvelenato.

Il deputato del parlamento yemenita fedele agli Houthi, Ahmed Saif Hashid, ha annunciato in un tweet che l’ultima cosa che Hussein ha detto prima di morire è stata riferita resa nota dal suo amico Mustafa Al-Hussam:

È stato avvelenato 5 giorni fa. Questo fatto non sarà nascosto alla gente.

Prima dell’intossicazione l’uomo era stato rimosso dalla guida delle milizie sciite per essere nominato dagli Houthi alla carica di governatore di Abyan, nello Yemen meridionale, provincia da cui proviene, ma che è controllata dalle forze del Governo legittimo yemenita.

L’uccisione di Hussein Zaid rientra nella serie di faide interne in corso tra le varie correnti della milizia Houthi, che si sono trasformate nell’ultimo periodo nella liquidazione fisica dei loro capi. Secondo gli attivisti yemeniti, essa sta sviluppando nuovi modi di eliminazione interna dei dissidenti, incluso l’avvelenamento che è recentemente entrato nella lista dei metodi approvati.

La milizia Houthi ha annunciato la morte di Zaid ufficialmente e ha attribuito la causa del decesso ad una “malattia incurabile”, non specificata, mentre attivisti sciiti hanno pubblicato la notizia che era scomparso a causa del Coronavirus.

Poco tempo prima era stata annunciata a Sana’a la morte di diversi capi della sicurezza e ufficiali di primo livello delle milizie Houthi, il che ha scatenato diverse speculazioni sulle cause dei decessi.

Ci sono state anche richieste di un’autopsia delle salme dei leader sciiti prima della sepoltura. La faida in corso nella formazione filo iraniana riguarda la strategia da adottare alla luce della recente iniziativa di pace saudita per porre fine al conflitto in Yemen.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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