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Yemen: attacco Aden rappresaglia per morte Soleimani

premier Yemen Abdul Malik


Al-Houthi strumento per attuare piano iraniano di diffondere caos e terrorismo nella regione

Il Ministro dell’informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha confermato che l’incremento militare in Yemen nel 2020, compreso l’attacco missilistico contro il nuovo governo all’aeroporto di Aden, è stata una reazione al primo anniversario dell’uccisione di Qassem Soleimani, assassinato nella capitale irachena lo scorso anno in un raid statunitense all’aeroporto di Baghdad.

Il Ministro ha pubblicato una serie di tweet commentando le dichiarazioni dell’Ambasciatore Houthi a Teheran Ibrahim Al-Dailami.

L’Ambasciatore delle milizie Houthi a Teheran conferma chiaramente che l’escalation militare e gli atti terroristici compiuti dalla milizia Houthi vengono eseguiti con la partecipazione di esperti e armi iraniane, l’ultimo dei quali è stato eseguito contro il governo all’aeroporto internazionale di Aden, che è stata una reazione all’uccisione di Soleimani.

Il Ministro del governo legittimo yemenita ha aggiunto:

La comunità internazionale deve rendersi conto che Al-Houthi è solo uno strumento sporco per attuare il piano iraniano per diffondere il caos e il terrorismo nella regione.

L’aeroporto internazionale di Aden è stato bersaglio di un attacco missilistico, mercoledì scorso, 30 dicembre, quando i nuovi membri del Governo sono arrivati ​​a bordo di un aereo della Yemeni Airlines proveniente da Riad, uccidendo e ferendo circa 140 persone, tra civili, leader della sicurezza, militari e professionisti dei media.

Il Primo Ministro yemenita, Maeen Abdul-Malik, ha ufficialmente accusato la milizia Houthi di essere responsabile dell’attacco terroristico effettuato attraverso “missili guidati” e ha parlato di informazioni di intelligence e militari sulla presenza di esperti iraniani per condurre queste azioni.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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