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Yemen: allarme pericolo campi Houthi per bambini



Si prevede che 1,5 milioni di studenti e studentesse saranno iscritti in circa 9.100 scuole

Due organizzazioni per i diritti umani hanno lanciato l’allarme per l’apertura dei centri estivi tenuti dal gruppo Houthi.

Alla luce di molti rapporti sui diritti umani che hanno documentato la loro esposizione a gravi violazioni in questi centri negli ultimi anni, si teme per la sicurezza dei bambini nello Yemen

L’organizzazione per i diritti umani “Mayon” ha dato l’allarme in un comunicato:

Avvisiamo del pericolo rappresentato da questi centri per la sicurezza dei bambini.

Abbiamo documentato nell’ultimo anno il reclutamento sistematico di bambini per attività paramilitari e settarie.

Oltre a documentare l’esposizione di un certo numero di bambini ad abusi fisici e sessuali.

Anche la Coalizione yemenita per il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani, RASD, ha confermato che questi centri provocano la distruzione delle menti dei bambini.

Il gruppo Houthi continua a bombardare le menti dei bambini nello Yemen attraverso centri estivi.

Al loro interno vengono indottrinati, riempiendo le loro menti con l’ideologia del jihad e instillando una cultura della violenza e la glorificazione delle idee combattive e settarie del gruppo.

Le due organizzazioni hanno chiesto a tutti i genitori di non rispondere agli inviti ad aderire a questi centri, che hanno definito “sospetti”. Chiedono anche di non sottoporre i propri figli ad abusi, soprattutto nei centri chiusi, al fine di preservarne l’incolumità.

Sabato scorso 29 aprile, il gruppo Houthi ha inaugurato i centri estivi per quest’anno. Prevede di iscrivere 1,5 milioni di studenti e studentesse in circa 9.100 scuole. Il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale lo considera il più grande reclutamento di bambini per attività militari nel mondo.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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