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Yemen: 7000 civili vittime delle mine Houthi

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Al-Eryani rinnova il suo appello alla Comunità internazionale per includere la milizia Houthi e i suoi leader nelle liste del terrorismo

Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha rivelato che le mine e gli ordigni esplosivi piazzati dalla milizia Houthi hanno ucciso e ferito più di 7.000 civili nel Paese, la maggior parte dei quali donne e bambini.

In una conferenza stampa tenuta nella città di Marib ha affermato che dal suo colpo di stato, la milizia Houthi ha effettuato le più grandi operazioni di bonifica di mine dalla seconda guerra mondiale.

L’installazione di ordigni esplosivi è uno dei crimini più gravi contro l’umanità e di guerra commessi dalla milizia Houthi contro il presente e il futuro degli yemeniti.

Le quantità di mine e ordigni esplosivi piantati dalla milizia Houthi a Shabwa e Marib e la loro mimetizzazione sotto la supervisione di esperti di Hezbollah e della Guardia Rivoluzionaria sotto forma di pietre e mattoni da costruzione, hanno rivelato la loro barbarie, spargimento di sangue e criminalità contro gli yemeniti.

Il Ministro dell’Informazione yemenita ha avvertito che l’uso eccessivo di mine ed ordigni esplosivi e il loro inserimento indiscriminato tra case, scuole, moschee e mercati dei cittadini costituisce una minaccia permanente per la vita di milioni di civili e paralizza la vita pubblica.

Al-Eryani ha rinnovato l’appello dello Yemen alla comunità internazionale e al Consiglio di sicurezza di includere la milizia Houthi e i suoi leader nelle liste del terrorismo e di perseguirli e processarli nei tribunali internazionali come criminali di guerra.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.