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Yemen: 1230 violazioni tregua da Houthi in 11 giorni

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Le milizie hanno utilizzato missili balistici e droni esplosivi nei loro attacchi

L’esercito governativo yemenita ha annunciato di aver monitorato il 12 aprile, per l’undicesimo giorno consecutivo, 1.230 violazioni da parte dei ribelli Houthi della tregua proclamata dalle Nazioni Unite, su tutti i fronti, nei governatorati di Marib, Taiz, Al-Jawf, Hajjah, Al-Dhalea e Saada.

Il suo portavoce ufficiale, il Generale di brigata Abdo Majali, ha confermato in una conferenza stampa che le forze dell’esercito sono pienamente impegnate a rispettare il cessate il fuoco in conformità con l’armistizio delle Nazioni Unite e le direttive della leadership politica e militare, alla luce della continua escalation della milizia Houthi e delle sue violazioni.

I ricognitori delle forze armate sui fronti di Marib hanno monitorato, negli ultimi 11 giorni, che la milizia Houthi ha commesso 226 violazioni della tregua, sottolineando che questa continua ad inviare rinforzi ai suoi siti di combattimento sui fronti meridionali a Marib e ad attaccare obiettivi civili alla periferia del governatorato di Marib.

Nel governatorato di Taiz, il Brigadiere Majali ha riferito che le forze dell’esercito hanno monitorato che la milizia Houthi ha commesso 342 violazioni della tregua sui fronti orientale, occidentale e nord-occidentale, 305 violazioni dell’armistizio nel governatorato di Hajjah e 156 violazioni a Hodeidah.

Il portavoce dell’esercito yemenita ha rinnovato l’appello all’ONU per inserire la milizia Houthi nella lista delle organizzazioni terroristiche, in quanto rifiuta la tregua e continua a commettere crimini e violazioni contro il popolo yemenita e a violare il diritto umanitario internazionale e le sue consuetudini.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.