Intervista all’intellettuale ferrarese, da sempre in prima linea contro la gestione della pandemia. L’appello: ‘Invito tutti a seguirmi e a scegliere’
Uno dei primi intellettuali a schierarsi sin dall’inizio contro la gestione italiana della pandemia, è stato sicuramente Vittorio Sgarbi.
Critico d’arte, parlamentare, Sindaco di Sutri (VT), candidato Consigliere al Comune di Roma, con i suoi caratteristici toni accesi, sta facendo sentire in modo forte il suo impegno contro le restrizioni imposte dal Governo, ultima di queste il Green Pass, partecipando attivamente alle recenti manifestazioni di proteste.
Negli occhi di tutti è ancora il video che lo vede trascinato fuori dall’aula della Camera per essersi rifiutato di indossare la mascherina, atto indubbiamente sconcertante.
Proprio per le sue quotidiane battaglie in difesa dei diritti personali, lo abbiamo contattato per un’intervista telefonica.
Ha definito il Green Pass una “fascistata arcaica”. L’ennesima restrizione delle libertà personali nel corso di questa pandemia. Cosa ne pensa del modo in cui l’emergenza è stata gestita in Italia?
Da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria, per provare a porre rimedio sono state violate tutte le libertà personali, siamo al di fuori del confine di ogni democrazia, perché non può esserci nessuno che può dirmi che non posso uscire di casa con il coprifuoco, mi si può dire, forse, dove non andare, ma non si può impedirmi di varcare la soglia di casa. Sono tutte regole incostituzionali e leggi sbagliate, l’ho detto mille volte e lo ribadirò sempre con forza, in Parlamento, sui social, in TV, alla stampa.
Il Green Pass è una contraddizione illogica, discriminante sia per chi sceglie di vaccinarsi e andare avanti senza correre rischi, sia per chi non intende farlo, consapevole dei problemi in cui potrà incappare. Tanto più che sulla reale efficacia del vaccino ci sono ancora dubbi, sta solo al singolo scegliere, in totale autonomia, non ci può essere obbligo, ma in pratica, lo stanno rendendo tale.
Sta combattendo una battaglia sulle libertà, tanto da essere sceso in piazza per manifestare contro il Green Pass, seppur vaccinato. Eppure, l’opinione pubblica tende a confondere la difesa dei diritti con più generiche posizioni no-vax. A cosa è dovuta questa generalizzazione? Ad una comunicazione confusa o c’è interesse a creare questa equazione?
Ci si vaccina per proteggersi da un virus che sta mietendo molte vittime, allo stesso modo per cui lo si fa quando ci si reca in un Paese estero, in relazione alla destinazione e della tipologia del viaggio, perché il vaccino è individuale e non sociale. Quindi mi proteggo, senza pormi il problema se gli altri facciano lo stesso e si mettano in sicurezza. A che pro il Green Pass?
Proprio perché i rischi di complicanze del vaccino sono alti, per me, andrebbero vaccinate solo persone da una certa età in poi, quelle che temono di morire di Covid, non i giovani, che potrebbero morire per le conseguenze del vaccino.
Nei confronti dei non vaccinati si sta operando una sorta di intolleranza, da più parti si denuncia la deriva antidemocratica. Cacciari faceva riferimento cittadini di serie “A” e di serie “B”. L’ultimo episodio è quello dell’infermiera che promette sevizie in reparto. Qual è la sua posizione in merito?
Ancora prima che ne parlasse Cacciari, scrissi una lettera al Presidente della Repubblica in cui indicavo questo atteggiamento autoritario del Governo, così come mi sono rivolto anche a Draghi.
L’informazione distorta e opportunamente veicolata, poi, ha creato il panico. Si può avere l’AIDS, l’epatite o qualsiasi altra gravissima malattia, ma ora nessuno sembra preoccupato di potersi contagiare. Oggi, pare esista solo il Covid.
Sul DL che introduce le restrizioni pesano seri dubbi di legittimità. Non ultimo il famigerato paragrafo 36 che addirittura all’inizio era stato omesso nella traduzione italiana del regolamento europeo. Cosa ne pensa, ma soprattutto, come parlamentare, ha in mente qualche iniziativa in merito?
Ho fatto sistematicamente interventi in Parlamento ogni giorno per un anno e mezzo. Sono di dominio pubblico, basta cercarli per capire che sto evidenziando da tanto tutte quelle che ritengo essere le falle del sistema. Non mi interessa affatto raccogliere firme per questa o quella posizione, faccio delle dichiarazioni personali che fanno parte della mia attività di parlamentare, affinché il mio punto di vista venga ascoltato, capito e recepito.
Come ha sottolineato, per i musei il Green Pass è una sciagura, ma è un po’ tutto il settore culturale a risentirne. Penso al teatro per esempio. Quale può essere la ricetta per uscire da una crisi che esisteva già prima in Italia e chi ancora, nonostante tutto, crede ancora nel potere della Cultura?
Bellissima domanda. Io non ho delle ricette che possano risolvere i problemi, faccio un’attività molto chiara e continuamente dichiaro le mie posizioni, per scuotere, per far riflettere.
Oltre ad aver ufficializzato la sua candidatura in Consiglio comunale per le prossime amministrative a Roma, attualmente è Sindaco di Sutri. Quanto una posizione così netta e coraggiosa come la sua, in politica, può premiare e quanto può essere controproducente?
Non mi preoccupo assolutamente di poter risultare impopolare. Anche a Sutri ho sempre fatto ciò che ritenevo giusto per difendere posizioni rispetto a quelle che credo essere leggi sbagliate. La mia candidatura a Roma è legata a una popolarità che è nell’ambito di quelli che, almeno il 20 – 25%, cercano di avere un riferimento ad una voce, una luce. Ripeto, per un anno e mezzo sono stato l’unico parlamentare, a parlare in un certo modo. Non cerco il voto dei cretini.
Qualcuno parla di speranza di recupero della democrazia. Per lei ci sono ancora spazi per recuperare delle dinamiche democratiche in Italia o la deriva è ormai inarrestabile?
La maggioranza è su posizioni che sono di paura e non c’è niente di più antidemocratico che governare con la paura. Bisogna dissolverla e far riflettere. Io lo faccio. Il mio pensiero è molto chiaro e lineare. Invito tutti a seguirmi e a scegliere.
Autore Pietro Riccio
Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.