Forse prima di me qualcuno sarà arrivato qui, in questo posto, con le mie stesse modalità. O forse no, io sola sono approdata in questo luogo, dove il tempo passato e quello presente coesistono ed il futuro sembra sempre lontano, lontano, lontano.
Chi sono? Chi ero? Chi sarò? È un tempo senza tempo, cosa significa?
Eppure parlo di meditare, di trovare un centro, di ritrovare il proprio sé.
Mi sovviene la carta dell’Eremita, quella dei tarocchi, il simbolo dell’illuminato, con lo sguardo rivolto in basso, verso sé.
E ora qualcosa mi ha catapultato qui, forse era notte, sognavo, avevo un neo sotto i capelli, un cancro da eliminare, una dipartita annunciata.
È cominciato così il mio viaggio, attraversando un tunnel, e ora sono qui, nel tempo perduto, l’ora del mio silenzio. Non ho parole, osservo, mi è dato solo “sentire”, che non è ascoltare con l’udito, ma è di più, è lacerazione, strappo, ferita, dolore.
Sembra che qualcuno stia giocando con me, un pensiero pensato, ecco, questa la mia condizione. E mi ribello.
Io un pensiero? Pensato da chi? Chi guida me? Chi crea me / pensiero? Tutto è al di sopra della mia volontà, e nulla, più nulla ha le sembianze di prima.
Cerco nel buio una luce che mi faccia strada.
Non puoi!
Qualcuno ha parlato. L’ho sentito, chiaro, imperativo!
Chi sei? Fatti vedere.
Silenzio. Sola mi ripiego su me stessa. Me stessa. Cerco di trovare il mio volto, qualcosa di “umano”, di familiare, che mi dia sicurezza, che mi dica “esisto”!
Sono ferma, obbligata a trovare un inizio per comprendere se ci sarà una via che mi conduca… Che mi conduca? Dove? Non so, non ho mete, né desideri, né certezze. Voglio ricordare, devo trovare un punto fermo e ricominciare. Devo uscire da qui.
Non puoi uscire, sei qui, sei dentro te. Puoi solo andare in fondo.
Ecco, la voce, ancora lei, o lui, non so. Non mi è dato sapere, devo andare giù, più giù, in fondo. Dio mio, dove sei? Sei il più grande inganno! Soli, siamo tutti soli, nel nostro dolore.
Voglio dormire, sognare di essere in un sogno e svegliarmi altrove. Silenzio, buio, tunnel, sonno… Sogno.
Battito, regolare, forte, spinta! Luce!
Troppa luce per i miei occhi che non hanno visto altro che buio.
Sento di aver paura, mentre delle mani mi afferrano per i piedi, sono a testa in giù, mi sento percuotere. Un pianto, un vagito, sembra un bimbo, lontano. Sento un calore, un abbraccio, umido. Io sono nuovamente, ancora io, piccola, fragile, neonata.
È tutto qui, l’eterno presente.
Stavolta non mi lascio fregare, stavolta decido io, cosa ne sarà di me, ora, domani…
Voglio ricordare, lo devo a me stessa! Gli inganni della vita, l’amore sprecato, il tempo regalato, mai restituito. Donare se stessi, perdersi, confondersi, cadere, rialzarsi, arrampicarsi, ricominciare. E ancora cadere, frantumarsi, milioni di schegge sparse nell’universo della mia esistenza.
La Mia esistenza!
Occhi mi guardano, mani tese, sorrisi.
Bella, bella, tutta suo padre! Ma anche sua madre! Che espressione vispa! Sorride!!! Già sorride… Sembra che capisca.
Voglio dormire, voglio sognare di svegliarmi da questo sogno.
Ninna nanna, ninna oh, questa bimba a chi la do?
Lasciatemi stare!
Buongiorno signora maestra! Presente! Sì, ho studiato, maestra, ma non ricordo più! Ero stanca ieri, mi sono addormentata. Stanca di cosa?
Mamma e papà urlavano, loro si parlano così…
Io mi addormento per non sentirli. Ma poi sogno ed ho paura. Vengo rapita, tutte le notti, da spirali che girano, girano e mi risucchiano.
Ora vorrei dormire, signora maestra, e sognare di svegliarmi in un sogno.
C’è una leggera brezza che mi alita sul volto.
Sei tu? Sei tu! Oh, l’amore! Batte il cuore, forte emozione. Ti amo, mi ami?
Per sempre. Sì, per sempre… Giura! Non ti amo più… Forse, non sono sicura. Ti amavo.
Scusa.
Dormo. Sogno gli amori passati. No, mi correggo: sogno di aver donato amore alle persone sbagliate. Una, due, tre.
Sei ritornata! Ti ho aspettata tanto! 37 anni. Ricordi? Ti amo, mi ami? Per sempre. Non mi amavi più.
Sì, ricordo, scusa, che stupida! Ero giovane. Non ti deluderò più. Ti amo, mi ami? Per sempre. Sì, per sempre.
Non esiste “per sempre”, mi hai lasciata. Lo so, non volevi, mi amavi, forse troppo per continuare a vivere. Addio, mio amore. Tu in cielo io qui.
Voglio dormire e sognare di svegliarmi in un sogno diverso.
L’Amore Universale, siamo tutti nel Tutto! Infiniti mondi, il multiverso. Togliere l’ego, guardarsi dentro, ritrovare la propria essenza, comprendere, tollerare, aiutare, insegnare, informare, dare uno, ricevere zero, dare due, ricevere zero, dare, dare… Buio!
Forse non sono sola, qualcuno sarà stato catapultato come me in questo posto!
Chi sono stata? Chi sono? Ora lo so.
Sono stata Amore! L’unico amore, quello che si dona senza avere nulla in cambio. Cosa sarò? Ciò che fui e che sono. Ora, in questo eterno presente, rivendico me stessa… Con amore.
Autore Maria Filomena Cirillo
Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.