Il polmone verde del Vomero rientra in possesso dei cittadini napoletani
Con una sorta di malinconia varco nuovamente il cancello, finalmente spalancato al pubblico, del parco di Villa Floridiana, il bellissimo polmone verde nel cuore del Vomero, meta obbligata e tanto desiderata da tre generazioni di bambini e non solo.
Rivivo un déjà vu, ricordi fanciulleschi mi affollano la mente. Le passeggiate lungo i viali, tra mamme e baby sitter con i loro passeggini e i bambini urlanti, fidanzatini mano nella mano, i filoni a scuola e le corse con i compagni di classe per poter giocare a pallavolo su quei rigogliosi prati.
Il pallone che non poteva entrare ma che scagliandolo dal muro di cinta esterno veniva recuperato invariabilmente dall’amico che entrava prima degli altri, nascondendolo agli eventuali controlli del custode. Era il classico segreto di Pulcinella, sul quale, però, si chiudeva sempre un occhio.
E poi la fontana con i pesciolini rossi e le tartarughe, il belvedere con la sua vista mozzafiato su una Napoli meravigliosa e suadente, il Museo nazionale delle ceramiche Duca di Martina ospitato nel parco dal 1927, la colonia di gattini randagi e bellissimi che hanno sempre deliziato grandi e piccini con la loro compagnia.
Passeggiare per i viali alberati, mi riporta alla mente la storia di questo posto incantevole, che parte dal giugno 1815, quando Ferdinando IV di Borbone acquistò per la moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, la tenuta del principe Giuseppe Caracciolo di Torella, grosso appezzamento sulla collina del Vomero, dove si ergeva una maestosa villa che, in onore della consorte, chiamò Floridiana.
All’architetto Antonio Niccolini fu dato poi l’incarico di ristrutturare la vecchia costruzione e, tra il 1817 e il 1819, realizzare la villa in stile neoclassico e il parco in stile romantico. Quest’ultimo fu abbellito da 150 specie di piante, platani, palme, camelie, bossi, pini. Se ne occupò il Direttore dell’Orto Botanico di Napoli, Friedrich Dehnhardt.
Accanto alle grotte che già esistevano e nelle quali abitavano animali esotici che il re si faceva portare dallo zoo allestito nel parco della Reggia di Portici, fu creato il teatro all’aperto della Verzura. Dopo la morte della duchessa l’edificio e il parco subirono notevoli trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, anno in cui la villa venne acquistata dallo Stato e destinata, nel 1931, a sede museale.
Tra chiusure, per ragioni di manutenzione, di sicurezza e riaperture varie è bello poter visitare di nuovo il parco.
E stamattina, 19 dicembre, dopo un sabato di allerta meteo che ha rimandato di un giorno l’appuntamento, l’area è stata riconsegnata alla cittadinanza alla presenza del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, degli Assessori e delle autorità.
All’ingresso ci accoglie Marta Ragozzino, Direttrice regionale Musei Campania, che gestisce quest’importante luogo culturale comprendente il Museo della ceramica Duca di Martina e l’articolato complesso del Parco della Floridiana.
La Direttrice esordisce illustrandoci l’intervento pilota:
Sono terminati i lavori del cantiere pilota che ha interessato, negli scorsi mesi, un’area di circa 21.000 mq situata tra l’ingresso di via Cimarosa e la Terrazza panoramica, chiusa al pubblico per ragioni di sicurezza da molti anni.
Un’ampia superficie della Floridiana, nella quale sono compresi il Teatrino di Verzura, l’area giochi dei bambini, il Boschetto delle Camelie, oltre ai prati, le aiuole, i viali e i sentieri della zona tra le serre e la Terrazza panoramica.
In sintesi, l’intervento pilota è stato accompagnato da una campagna diagnostica estesa all’intero parco, che ha indirizzato le scelte e guiderà le successive azioni. La campagna ha previsto censimento e verifica delle alberature, approfondimenti diagnostici e schedatura di tutte le situazioni che presentano criticità.
Sulla scorta di questo approfondito screening, nell’area interessata dall’intervento alcuni alberi malati sono stati abbattuti e sono in corso potature di contenimento e alleggerimento delle chiome.
I prati, completamente degradati dalla presenza massiccia di piante infestanti, sono stati integralmente ricostituiti, con una sapiente miscela di semina, che tiene conto delle differenti esposizioni e situazioni d’uso; i sottoboschi, inselvatichiti, soffocati dallo sviluppo incontrollato della vegetazione e recintati da siepi e transenne, sono stati riaperti, restituiti alla loro immagine ariosa, attraverso un’accurata selezione, che rispetta, ancora una volta, i caratteri storici del luogo, ma anche il naturale equilibrio tra le specie.
L’acqua e la luce sono poi gli elementi fondamentali di un giardino: i sistemi di irrigazione e di illuminazione sono stati ripristinati e, con essi, gli arredi: panchine e cestini sono stati recuperati e ristrutturati, proprio in funzione di una visione green senza sprechi, cosa importante in termini di sostenibilità e anche economici.
Inoltre, sono stati revisionati gli impianti di carico, scarico e ricircolo delle due fontane lungo lo scalone del Belvedere.
L’aiuola dedicata ai giochi dei bambini è stata recuperata ripulendola dai segni del vandalismo e degli agenti atmosferici e riparando le giostrine. La nostra idea è quella di integrarle con altre, ingrandendo un po’ il parco giochi.
Un’altra esigenza, particolarmente sentita da tutti i possessori di cani, è un luogo di incontro e sgambamento per i loro amici a quattro zampe. Quest’area, già progettata e finanziata, sarà allestita accanto alle serre.
Oltre a bimbi e cani, si è pensato anche di creare un percorso attrezzato per gli adulti e per tutti coloro che desiderano correre e fare attività fisica.
Work in progress, potremmo dire, no?
Sulla scorta dei risultati raggiunti con questo cantiere, è ora in corso di progettazione un intervento complessivo che riguarderà l’intero parco e, in particolare, le aree boschive lungo il confine di Villa Lucia verso il Belvedere, che resteranno per ora ancora chiuse ai visitatori.
Ma non finisce qua…
Vi saranno le verifiche strutturali dei muri di contenimento e delimitazione del parco, la revisione dei sistemi impiantistici e di sicurezza, le pavimentazioni di tutti i viali e vialetti e la realizzazione di più adeguati servizi al pubblico.
È previsto, inoltre, anche un nuovo apparato informativo, che offra ai visitatori informazioni storiche, di orientamento e indicazioni per migliorare l’esperienza di visita e favorire una fruizione consapevole dei valori culturali, storici, artistici e paesaggistici del parco.
La presentazione dei risultati di questo intervento è la prima tappa di un percorso di condivisione che speriamo possa coinvolgere attivamente tutta la comunità e, in special modo, le associazioni e i cittadini che vivono la Floridiana quotidianamente, in una prospettiva di crescita della consapevolezza, del rispetto e della cura collettiva del Parco nella sua doppia valenza di giardino storico e area pubblica.
Illuminato dal sole, il parco è ancora più bello.
Terminate le note dell’inno di Mameli, suonate da una simpatica banda musicale, comincio a passeggiare lungo i viali con il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che commenta l’atteso evento di oggi.
Il Sindaco asserisce:
Questa è una giornata bellissima e importante per i cittadini del Vomero. C’è sicuramente ancora tanto da fare a favore del verde a Napoli, per crearlo, valorizzarlo e rispettarlo.
Il primo passo, indispensabile per raggiungere l’obiettivo, è quello di educare i cittadini, cominciando dai più piccoli. Si deve far comprendere che è prioritario per il nostro stesso benessere, proteggerlo e difenderlo.
Questo di oggi è l’inizio di un percorso piuttosto lungo per far sì che si possa recuperare tutto il patrimonio boschivo della città, garantendo una manutenzione continua e facendo in modo che Napoli possa avere, come le altre grandi città europee, una realtà verde importante per i suoi cittadini.
Foto Antonella di Lello
Autore Antonella di Lello
Antonella di Lello, giornalista radiotelevisiva e sportiva, specialista in pubbliche relazioni. Etologa ed educatrice cinofila.