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‘Vico Pallonetto a Santa Lucia’ a Palazzo Fazio

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'Vico Pallonetto a Santa Lucia'


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In scena il 12 novembre a Capua (CE)

Riceviamo e pubblichiamo.

Domenica 12 novembre, ore 19:00, a Capua (CE), presso la Sala Teatro di Palazzo Fazio, nell’ambito di FaziOpenTheater 2023 – 2024 (VI Edizione), l’Associazione ‘POSTteatro’ di Torre del Greco (NA), presenta, in anteprima assoluta, lo spettacolo ‘Vico Pallonetto a Santa Lucia’, regia Silvio Fornacetti, drammaturgia, Silvio Fornacetti e Diego Sommaripa, interpreti Rossella Di Lucca, Marcella Jo Pirillo e Diego Sommaripa.

Oggetti scenici Gennaro Olivieri.

Note

Il gioco per le due sorelle è il palliativo per non affrontare le loro fragilità, le loro paure ed i loro complessi mai risolti. Il denaro vince sul sesso, che pure è un istinto così primordiale.

Accade nella mente dei giocatori patologici. La maggior parte di coloro che si dedicano al gioco d’azzardo lo pratica come forma di passatempo e di divertimento.

Si tratta di un fenomeno sociale e culturale che come tale quindi non può essere certo demonizzato.

Tuttavia, in certi casi, alcuni individui sviluppano un’ossessione e un atteggiamento morbosi verso il gioco, arrivando a instaurare con esso una vera e propria forma di dipendenza.

Se con il termine ‘gioco’ si fa riferimento ad ogni attività che abbia come scopo la ricreazione e lo svago, quando si parla di ‘gioco d’azzardo’ si intendono attività in cui non rientra più l’abilità del giocatore ma soltanto la sorte, il fato e lo scopo di lucro.

In Play ci siamo domandati come il gioco possa essere un rifugio per non soccombere ai ritmi frenetici e stressanti delle vicissitudini quotidiane.

Come l’esperienza ludica può diventare talmente coinvolgente e pervasiva da costituire tutt’altro che un’oasi di felicità e perfezione: il gioco da magico può diventare demoniaco, con preoccupanti costi individuali e sociali.

Dostoevskij scrisse: “Fui assalito da un desiderio spasmodico di rischiare; forse dopo aver provato così tante sensazioni, l’animo non si sente sazio ma eccitato da esse, ne chiede sempre più altre, sempre più intense, fino alla totale estenuazione”.

Passione e dolore, socialità e aggressività, vita e morte, sono immagini che convivono nella dimensione dell’azzardo. Per comprendere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico è necessario addentrarci nell’analisi della società: l’edonismo rimpiazza il senso del dovere, la liberazione e la serenità personale passa anche attraverso l’acquisto, il possesso, l’esibizione. Stiamo vivendo in un mondo nel quale non esistono più confini. Dove non esistono più limiti, ma tutto è possibile.
Silvio Fornacetti

Info – Prenotazioni
Antonio Iavazzo – 338-9924524 – info@antonioiavazzo.it
Gianni Arciprete – 334-3638451 – gianniarciprete@libero.it

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