Barni: ‘L’Italia ha bisogno che la lettura torni ad essere un’abitudine sociale’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Leggere aiuta a pensare e a comprendere ciò che ci sta attorno. Ovvio e risaputo, ma a volte ce ne dimentichiamo; e per questo gli organizzatori de ‘La città dei lettori’di Firenze, che hanno inaugurato ieri, venerdì 7 giugno, la seconda edizione del festival che proseguirà a Villa Bardini fino a domenica, hanno messo queste parole ben in evidenza nel manifesto della loro manifestazione, che anche quest’anno gode del patrocinio e del sostegno della Regione Toscana.
Lo ha ripetuto anche la Vicepresidente della giunta regionale Monica Barni, raccontando l’idea di un patto per la lettura: un patto discussa per tutto un anno con gli attori del sistema, perché voleva essere un progetto partecipato fin dalla sua elaborazione, e che tra dieci giorni sarà finalmente firmato, il 18 giugno nel Palazzo del Pegaso nell’auditorium del Consiglio regionale.
Ricorda la Vicepresidente:
Non leggere è un problema.
È un problema anzitutto di cultura civile. Non leggere può poi diventare anche un problema economico e produttivo.
Per questo la Regione ha scelto di aiutare i festival e le piccole case editrici. Da qui è nato anche il patto per la lettura.
Dice Barni:
Leggere un valore sociale e civile e dobbiamo aumentare il pubblico dei lettori.
Per farlo serve una rete tra tutti gli attori coinvolti: biblioteche e reti documentarie, le associazioni degli editori, le librerie indipendenti, le scuole, le associazioni culturali e di volontariato, gli ospedali o le sale di attesa degli ambulatori anche, i supermercati e i centri commerciali.
Purtroppo in Italia si legge poco e soprattutto si legge sempre meno dopo aver concluso il percorso scolastico, quando cioè leggere diventa una scelta e non più un obbligo.
Rimarca la Vicepresidente:
La lettura deve invece essere, o tornare ad essere, un’abitudine sociale.
Ben vengano così iniziative come quelle del Pisa Book Festival ad esempio, che presentando ieri, venerdì, l’anteprima, lo ha fatto assieme a studenti e insegnanti ed ha illustrato nella conferenza stampa il progetto ‘Leggere a scuola’.
Conclude Barni:
Serve un’azione duratura nel tempo e un’alleanza vasta, per abituare i cittadini a leggere fin da piccoli e soprattutto per far sì che non smettano una volta cessati gli studi.
Una strada da battere che la Regione aveva già individuato con il progetto ‘Leggere in Toscana’.