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‘Via Santa Maria della Speranza’ al NTFI

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'Via Santa Maria della Speranza' Inyang Nyong - ph Roberto Cirillo


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In scena dal 23 al 24 giugno al Teatro Trianon – Viviani

Riceviamo e pubblichiamo.

È programmato per domenica 23 giugno 2019 alle ore 21:00, in replica lunedì 24, al Teatro Trianon – Viviani, nell’ambito del NTFI 2019, il debutto de’ L’arsenale delle apparizioni / il teatrino dei fantocci’, secondo movimento di ‘Via Santa Maria della Speranza’, una trilogia ispirata a ‘I giganti della montagna’ di Luigi Pirandello a cura di Maria Angela Robustelli, che firma progetto, drammaturgia e regia.
A dar vita, in scena, all’allestimento, presentato da La giostra Teatro in collaborazione con Inclusione Alternativa, saranno, insieme alla Robustelli, Lena Lessing, Davide Dolores, Flavia D’Aiello, Inyang Nyong.

All’ombra Dei Giganti/Primo Studio, il primo movimento di Via Santa Maria della Speranza, antico nome di Via Speranzella dove sorge il teatro in cui il progetto ha preso vita, e andato in scena per il NTFI 2017 nell’ambito di ‘Quartieri di vita’, poneva al centro della drammaturgia l’incontro tra due mondi, apparentemente diversi: un gruppo di attori, che occupano un teatro per impedirne la demolizione, e quello degli Scalognati, giovani africani richiedenti asilo, che entrano per la prima volta in contatto con il Teatro.

Ora, nel secondo movimento, siamo all’interno dello stesso teatro occupato dalla Compagnia di attori, che vive da anni l’attesa di un pubblico e il ritorno dei migranti, con i quali avrebbero dovuto, finalmente, mettere in scena la favola del poeta Inyang Nyong.
Improvvisamente, il teatro, sgomberato dalla Polizia Municipale, dovrà trasformarsi in un Centro di Prima Accoglienza, e, quando finalmente dalla nave Sea Dream, da giorni ormeggiata in mare, sembra siano tutti pronti a procedere allo sbarco, accade qualcosa di molto strano: i migranti che erano a bordo, non ci sono più, sono spariti.

Ciò che resta di loro è un arsenale di abiti dismessi e ancora bagnati, oggetti di scena dimenticati e alcuni pupazzi fatati, che racconteranno la loro storia.

Rileva la regista:

Sarà compito degli attori in scena, guidati da una Cotrone donna, custode ed anima stessa di questo luogo buio che è il teatro e sostenuta da un gruppo di tecnici, figure invisibili ma capaci di magie, dare voce a questa assenza, attraverso il ricordo dei loro volti, dei loro nomi e la rievocazione dell’anima del poeta che ne ha scritto, restituendo ad essa corpo e verità.

La storia vera di Yergalum, favola nuova di un’Ethiopian Cinderella, personaggio emblematico protagonista di un esodo tragico, svelerà i bisogni, i desideri e le vocazioni assopite degli attori, che si fondono a quelli dei personaggi di Ilse e del Conte, seguendo i passi dei protagonisti della favola.

Si esplora, così, una nuova possibilità di rappresentazione, con un ritmo teatrale fatto di visioni, musica e gioco di pupazzi / fantocci, che prendono spunto e si confondono alla loro verità e a quella degli attori.

Via Santa Maria della Speranza di Maria Angela Robustelli
23 > 24 giugno 2019 @ Teatro Trianon-Viviani
Inizio delle rappresentazioni ore 21:00
Info 344-0454626, biglietteria 344-0456788 email biglietteria@napoliteatrofestival.it
Domenica 23 e lunedì 24 giugno 2019
Napoli, Teatro Trianon – Viviani
Sezione Progetti Speciali del NTFI 2019

La giostra Teatro
in collaborazione con Inclusione Alternativa
presenta

Via Santa Maria della Speranza
L’arsenale delle Apparizioni / Il teatrino dei fantocci
progetto, drammaturgia e regia Maria Angela Robustelli
secondo movimento della trilogia ispirata a I giganti della montagna di Luigi Pirandello

con
Lena Lessing, Maria Angela Robustelli, Davide Dolores,
Flavia D’Aiello, Inyang Nyong

acting coach Lena Lessing, pupazzi Flavia D’Aiello
luci Marco Serra, scene e costumi Maria Angela Robustelli
assistente alla regia Simone Somma, realizzazione scene Valeria Tavassi
oggetti di scena Massimo Nota, editing musicale Enzo Campagnoli
audio editing Flay Up, organizzazione Maria e Valeria Tavassi
tecnici Agostino De Rosa, Fortuna Montariello, Massimo Nota

durata della rappresentazione 75’ circa

Via Santa Maria della Speranza, una trilogia ispirata all’ultimo dramma incompiuto di Pirandello ‘I giganti della montagna’, nasce dal tentativo di provare a rispondere ad una serie di domande affidate allo spettatore.
Una su tutte: possono la Poesia e il Teatro trovare un reale contatto col mondo esterno e cercare di rigenerarlo?
Si parte da un punto di vista critico rispetto alla situazione attuale in cui gli attori di teatro / esseri umani si trovano, ormai, sempre più spesso all’ultimo posto della catena creativa / di consumo, rimanendo l’espressione finale di un processo creativo, di fatto inesauribile, fintanto che la vita e l’immaginazione prendano il sopravvento.

Sovvertire la catena creativa del linguaggio scenico del nostro tempo, un tempo in cui anche i Giganti non ci sono più e i teatri stentano a mantenersi facendo affidamento solo sulla presenza di un pubblico, sempre più distratto e di fretta, significa necessariamente farlo con un approccio scientifico, sociologico.

Il Teatro come la Scienza, deve giungere alla verità, e, per farlo, ha bisogno di narrazione, di fatti e di sentimento. In questo modo il tempo della vita può essere contenuto nel tempo della poesia, provando ad esserne materia vivente.
L’intera trilogia di Via Santa Maria della Speranza, antico nome di Via Speranzella ai Quartieri Spagnoli, dove sorge il teatro in cui il progetto ha preso vita, è ancora una volta metafora di tale processo, e trova nel classico pirandelliano il seme che dà vita alla trasformazione, al miracolo del Teatro.

La storia vera di Yergalum, la favola nuova di un’Ethiopian Cinderella, personaggio emblematico protagonista di un esodo tragico, fuggita dall’Etiopia attraverso il Sudan, il deserto del Sahara e la Libia per raggiungere l’italia, e raccolta con delicatezza dal giornalista e scrittore Luca Attanasio nel suo libro Se questa è una donna, nella riscrittura di Maria Angela Robustelli, svelerà i bisogni, i desideri e le vocazioni assopite degli attori Maria Angela e Davide, che si fondono a quelli dei personaggi di Ilse e del Conte.

Seguendo i passi dei protagonisti della favola, Yergalum e Dawit, si esplora, così, una nuova possibilità di rappresentazione attraverso un ritmo teatrale di visioni, musica e gioco di pupazzi / fantocci, che prendono spunto e si confondono alla loro verità ed a quella degli attori.

Biografie

Foto Roberto Cirillo

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