Site icon ExPartibus

UPAS: il real drama che fa sempre parlare di sé

Lorenzo Sarcinelli


Altro argomento scottante: l’omissione di soccorso

Il real drama ‘Un Posto al sole’ torna a trattare un argomento scottante, scomodo e drammaticamente attuale. La comunità “upassina”, sempre più attiva sui social, si sente ancora una volta coinvolta e dice la sua. La discussione si protrae da settimane, dimostrando come la soap sia in grado di monopolizzare l’attenzione dei fan di tutt’Italia e non solo, ben oltre la mezz’ora di puntata quotidiana. Ognuno analizza la situazione dal suo personalissimo punto di vista, tanti gli spunti riflessivi offerti. Stavolta il tema dibattuto è l’omissione di soccorso.Facciamo il punto della situazione, per chi non ne fosse a conoscenza. Recentemente nella seguitissima social soap si è verificato un episodio decisamente grave. Patrizio Giordano, minorenne, per far colpo su una ragazzina prende di nascosto l’auto del padre e, inavvertitamente, investe un cingalese che cammina per strada con il suo carretto di fiori. Il ragazzo, educato e di sani principi, in piena crisi di panico ed incapace di pensare a quale sia l’unica cosa giusta da fare, fugge via senza accertarsi delle condizioni del ferito che sarà poi trasportato all’Ospedale San Filippo di Napoli. Quella che sarebbe dovuta essere una semplice bravata senza conseguenze, assume via via toni sempre più tragici. La vittima è in condizioni gravissime, la prognosi è riservata.
Ancora una volta in UPAS cronaca e finzione si mescolano in modo puntuale e sapiente e risultano specchio della nostra società. L’attualità della questione si coglie ancor di più considerando che l’incidente va in scena su Rai 3 proprio due giorni prima del via libera del Senato al disegno di legge che passerà poi all’esame della Camera che introduce e disciplina i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali.

Torniamo alla serie tv. Patrizio sconvolto, disorientato ed impaurito rientra a casa e piangendo si sfoga con la sorella Viola che immediatamente coinvolge il padre affinché il ragazzo si costituisca. Viola si aspetta una presa di coscienza lucida, razionale e corretta. Invece, tragedia su tragedia, l’integerrimo Raffaele, dopo aver rimproverato aspramente il figlio e avergli quasi messo le mani addosso, stupisce gli spettatori intimando ai due di tacitare la faccenda. La sua ingenua e assurda speranza è che nessuno ricostruisca l’evento ed arrivi ad identificare il figlio come il colpevole. Non solo, inasprisce il dramma; vieta ai due di mettere al corrente sua moglie Ornella, madre dei ragazzi, nonché medico nello stesso nosocomio in cui è ricoverata la vittima, Chamara Perera.
La discussione sulle community s’infervora in tempo reale e tiene banco, come dicevamo, per settimane. Non c’è che dire, da ben 19 anni UPAS smuove le coscienze, invita alla riflessione. Indignazione, sdegno, compartecipazione, pena, empatia, incredulità: una serie variegata di sensazioni ed emozioni investe il web. Tutti basiti dal comportamento ingiustificabile di Raffaele. C’è chi spera sia solo una reazione iniziale dettata dallo shock, che a freddo comprenda che non c’è altra soluzione che l’autodenuncia di Patrizio alla Polizia. Invece, l’immobilismo, l’omertà troneggiano risultando ancor più incomprensibili.
La figura del portiere di Palazzo Palladini appare spersonalizzata, irriconoscibile, stravolta. Inconcepibile che proprio il simbolo della saggezza popolare, della lealtà, della generosità, lasci impunito un crimine!
Il dramma continua man mano a sviscerarsi. Padre e figlio trascorrono la notte insonni, piangenti, preoccupatissimi, chiusi in se stessi. Spavento, terrore, disperazione sono le emozioni ormai fisse sui volti dei due attori. Anche noi, dall’altra parte dello schermo, riusciamo a sentire la loro angoscia.
Dura prova interpretativa per questo giovane e bravo attore, Lorenzo Sarcinelli, che, da pochissimo nel cast, si è trovato a recitare una parte molto delicata. Un ragazzo che per un errore dettato da paura si trova improvvisamente costretto a diventare adulto e a vivere una situazione più grande di lui. Un ragazzo travolto dalle stesse conseguenze delle sue azioni incaute, pericolose e omertose. Patrizio sembra realizzare solo ora in pieno l’estrema gravità del suo gesto.
Raffaele, altrettanto tormentato, accende tv e pc per cercare informazioni sulle condizioni di salute del cingalese e legge commenti comprensibilmente forti sui giornali.

Uno, in particolare, lo colpisce più forte di un macigno: “Ma la crisi non doveva renderci più umani? È la paura che lo ha indotto alla fuga? O il menefreghismo, la consapevolezza dell’impunità? O semplicemente questa persona aveva altre cose da fare, più urgenti, più importanti, che non fermarsi a soccorrere l’extra-comunitario appena investito dalla propria auto? E se l’uomo a terra fosse stato un regolare cittadino italiano, o un turista, l’automobilista sarebbe scappato lo stesso? …”

Ormai dilaniato e sciolto in un pianto disperato, cerca le sanzioni previste per omissione di soccorso. L’interpretazione di Patrizio Rispo appare semplicemente strepitosa. Riflette con un’ottima mimica facciale dolore, dubbi, emozione, pathos. La rete si scatena a chiedersi come un artista riesca ad immedesimarsi così bene da rendere credibile la finzione, amplificare l’introspezione, piangere “a comando” attorniato da macchinari e altre persone, in un contesto tecnologico e per nulla intimo.
Non dimentichiamoci che la maggior parte degli artisti di UPAS viene dalla scuola del grande De Filippo e scusate se è poco!

C’è chi nel gruppo ammette di essersi commosso durante la sua performance. Qualcuno inizia a considerare che la posizione di Raffaele, scomoda e pericolosa, potrebbe forse essere in qualche modo giustificabile. È convinto di tutelare il figlio nonostante sia roso dai sensi di colpa, ma, in cuor suo, sa che il colpevole deve saltar fuori. Non si concepisce come lui stia volutamente nascondendo l’accaduto ad Ornella ben sapendo le inevitabili ripercussioni negative anche sul loro rapporto di coppia. Fondamentalmente i telespettatori sono pronti a giustificare l’azione irresponsabile di Patrizio perché dettata dall’immaturità adolescenziale. Al contrario, non condividono affatto quella di Raffaele, adulto, che deve mettere il figlio di fronte alle sue responsabilità, pur standogli vicino con tutto l’amore possibile. La tensione in casa è palpabile, fortissima, ingestibile; sono tutti ormai stravolti, saturi. Ornella, l’ignara madre del “pirata della strada”, li guarda non riuscendo a capire cosa stia accadendo; avverte solo il tangibile nervosismo. Raffaele, per giorni, ignora volutamente il figlio. Basta una semplice bottiglia d’acqua leggermente urtata dal ragazzo per fargli avere una violenta reazione verbale nei suoi confronti.

L’attenzione delle community si sposta su Viola. Inizialmente sembra che la ragazza non pressi il patrigno solo perché sa che così non otterrà alcun risultato, ma non si concepisce comunque che resti passiva, diversamente da come ci si sarebbe aspettato. Lei che nei momenti critici è sempre stata in grado di intravedere la strada giusta e mostrarla agli altri, lei, pur non condividendo, subisce.
Il pubblico si augura che presto il senso civico prevalga e si vada verso l’unica opzione possibile. Continuare a nascondersi non può che essere nocivo, oltre che terribilmente ingiusto. La futura moglie di un magistrato, colei che immediatamente ha proposto di avvisare il suo Eugenio affinché elargisse consigli legali in merito, si trova ora a coprire un reato grave, a nascondere la verità al suo uomo, lo stesso che ha fatto della giustizia la sua ragione di vita. I commenti sui social si avvicendano sempre più incalzanti; la perplessità aumenta; si prova a trovare una spiegazione. I toni della discussione sono assolutamente equilibrati e pacati; nessuna uscita fuori luogo, tutto nel massimo rispetto delle opinioni altrui.
Si comincia a paventare l’ipotesi che Raffaele coprirà il figlio e si costituirà al posto suo.
Qualcuno insiste sul fatto che con distacco è facile indicare l’atteggiamento giusto da tenere. Si ribatte subito che si tratta di un comportamento irrazionale che, paradossalmente, danneggia ancora di più il minore. L’ammissione immediata delle proprie responsabilità non può che risultare quella più auspicabile anche in vista delle indagini della polizia che stanno proseguendo. Si tratta di una vicenda che, indirettamente, già sta coinvolgendo e coinvolgerà fin troppe persone per poter restare anche volendo un segreto. Ornella, che intanto sta curando in ospedale il ragazzo cingalese, si è già espressa in modo perentorio sull’accaduto. Otello, il vicino di casa vigile urbano, ha notato i segni dell’incidente sulla macchina di Raffaele e non ci metterà molto a collegare gli eventi.
Nel frattempo, le condizioni di salute di Chamara inaspettatamente migliorano; ora è fortunatamente fuori pericolo.
A destabilizzare i fan in questo susseguirsi di bugie a catena è appunto Raffaele. Lui è uno di quei personaggi di un’umanità e una forza uniche che si sprigionano ancora di più nelle situazioni delicate, ma che ha anche avuto, in particolari situazioni, reazioni esagerate e di chiusura che lo hanno reso ancor più umano nella forza e nelle debolezze. Una fan, a questo punto, invita tutti a considerare che qualsiasi scelta Raffaele faccia sarà un tormento immane, perché essere genitore è il lavoro più difficile al mondo; osservazione ineccepibile.
Partono i commenti sull’approvazione del disegno di legge per l’omicidio stradale; tutti a confidare possa almeno servire da deterrente. Qualcuno giustamente nota come UPAS sia sempre sul fotofinish per quanto concerne le situazioni importanti.
Si tifa per l’intervento lungimirante di Ornella augurandosi che, al di là degli eventuali impulsi protettivi paterni, sarà tutta la famiglia e non il singolo a prendere una decisione che si spera andare nella direzione della legalità per non aggiungere altri danni a quelli già fatti.
La confessione appare sempre più impellente ed urgente. L’uomo, al contrario, continua a dire e a dirsi che ha il dovere di proteggere il figlio, e, messo alle strette dalla moglie, le racconta finalmente l’accaduto.
Impeccabile reazione materna; Ornella parla con fermezza al figlio trattandolo con maturità perché non abbia paura di assumersi le sue responsabilità. La famiglia lo sosterrà in questo momento così difficile. Ma è ancora una volta Raffaele a decidere per tutti, mettendoli con le spalle al muro. Quasi sgattaiola fuori casa per andare in commissariato a confessare una colpa non commessa, compiendo così un altro gesto irresponsabile e diseducativo. In questo modo, commento corale, il ragazzo crescerà con la convinzione che ci sarà sempre qualcuno a “sistemare” i suoi guai; e quando, il più tardi possibile, i suoi genitori non ci saranno più? Ineccepibile considerazione di una fan che continua dicendo che nei confronti della famiglia Raffaele è iperprottetivo e tira fuori, a torto o a ragione, il leone sopito che è in sé. Appare ormai come una scheggia impazzita, incapace di ragionare.
Si alza un muro tra lui e la moglie, che, immaginiamo, comporterà, forse, alla lunga una serie di strascichi nella coppia. Ornella non gli perdona che abbia deciso da padre-padrone senza consultarla, dato che lei il figlio è di entrambi. Più pesante l’esclusione o la decisione di costituirsi?
Una valanga di omissioni, bugie a copertura di altre bugie, rapporti familiari in procinto di logorarsi e una prospettiva di matrimonio tra Viola ed Eugenio che si fonda su una verità nascosta e non certo su lealtà. Ornella rimprovererà più tardi al marito di non aver considerato che il figlio, minorenne incensurato, confessando avrebbe di certo alleggerito la sua posizione perché si sarebbe tenuto conto del fattore emotivo dell’adolescente. La famiglia costretta, per ora, a soggiacere alle decisioni del capofamiglia; tutti ormai recitano una parte e il regista del dramma è sempre Raffaele. Ci aspettano una serie di reazioni a catena che ingigantiranno in modo esponenziale la situazione: sofferenza, condanna e coppie inevitabilmente in crisi.
La questione, di certo, si dipanerà con molteplici sfaccettature per parecchie puntate.
Troppe le implicazioni morali oltre che legali tirate in ballo. Troppe le persone interessate direttamente ed indirettamente. Troppo attuale l’argomento per essere liquidato in breve tempo.
Un plauso ancora ad UPAS, un real drama capace, come pochi, di emozionare, stare al passo con i tempi, far parlare il pubblico anche quando non è in onda.

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

Exit mobile version